Il percorso e le buone pratiche familiari al centro del seminario di studi a Lucca, alla presenza Luciano Malfer, dirigente dell’agenzia per la famiglia, e il sindaco di Alghero Mario Bruno, capofila del network nazionale che riunisce quasi duecento Comuni italiani "amici della famiglia"
ALGHERO - «In Trentino circa 500 servizi pubblici – musei, piste ciclabili, associazioni sportive e ricreative – hanno il marchio family. Un marchio che viene concesso solo dopo esser stato vagliato da una commissione, di cui fanno parte anche rappresentanti del Forum delle associazioni familiari». Lo ha raccontato giovedì pomeriggio Luciano Malfer, dirigente dell’agenzia per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili, regista delle politiche family friendly trentine, intervenendo, nella sala Maria Luisa di Palazzo Ducale a Lucca, a un seminario di studi organizzato dalla locale amministrazione provinciale.
Il convegno è stato aperto da Emma Cologna, consigliera di parità della provincia di Lucca, che, primo ente locale in Toscana, ha manifestato il proprio interesse a entrare a far parte del network nazionale dei comuni amici della famiglia. Hanno portato la loro testimonianza Mauro e Filomena Ledda, genitori di quattro figli, cui il sindaco di Alghero Mario Bruno ha affidato il coordinamento dell’ufficio delle politiche familiari del comune. Grazie all'impulso dato dall'Amministrazione algherese alle politiche sulla famiglia e anche al loro servizio, il volto della città catalana di Sardegna è cambiato in senso family friendly.
Presenti a Lucca anche il Primo cittadino algherese e il segretario generale dell'ente. La città di Alghero, infatti, è stato il primo comune in Italia a ricevere il marchio "Family" fuori dal Trentino, e oggi è capofila del network nazionale che riunisce quasi duecento Comuni italiani "amici della famiglia" e cinque europei provenienti da Portogallo, Spagna, Polonia, Germania e Ungheria. Compito del network è quello avrà il compito di riorientare e sensibilizzare le Amministrazioni comunali nazionali ed europee alle politiche di benessere familiare e, parallelamente, avvicinare le stesse all’acquisizione della certificazione “Comune amico della famiglia”, tramite l’adesione al Network.
Foto d'archivio
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