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Red 16 febbraio 2018
Il Pecorino etico solidale ai Giochi Olimpici invernali
Il frutto dell’accordo di filiera tra Coldiretti Sardegna, Fdai e Biraghi tra i prodotti fornitori ufficiali della sede del Coni a PyeongChang, in Corea del Sud


CAGLIARI - Il Pecorino etico solidale è volato a PyeongChang, in Corea del Sud, dove sono in corso fino a domenica 25 febbraio i Giochi Olimpici invernali 2018, ed è presente a Casa Italia, sede del Coni. Si tratta della ricetta tipica del pecorino, frutto dell’accordo di filiera tra Coldiretti Sardegna, Fdai e Biraghi, l’azienda piemontese leader in Italia nella produzione e commercializzazione di prodotti caseari. Un accordo storico, nato nel marzo 2017, nel momento di maggiore crisi per i pastori, quando il prezzo del latte era crollato a 50-60centesimi al litro ed il prezzo del Pecorino romano oscillava intorno ai 4,20euro al chilogrammo. Un accordo dal forte valore etico, in cui il caseificio che lavora solo latte 100percento italiano scelse di andare controcorrente rispetto ai prezzi di mercato e di pagare il Pecorino romano acquistato dalla Cooperativa allevatori sulcitani di Carbonia a 6,20euro al chilogrammo, garantendo una equa remunerazione ai pastori. Accordo solido che prosegue anche adesso che il mercato del Pecorino romano è in netta ripresa acquistando il pecorino dalle Cooperativa pastori di Dorgali.

«Una scelta che guarda al futuro, alla collaborazione, alla filiera basata sulla trasparenza, la lealtà ed il rispetto sia di chi lo produce e sia di chi lo consuma – evidenzia il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu - Perché chi rispetta il produttore è leale e trasparente anche con il consumatore, crede nel valore e qualità dei prodotti italiani e condivide le ragioni economiche sottostanti alla tracciabilità dell'origine della materia prima». «Una risposta patriottica alle speculazioni e alle ambiguità, ha rappresentato una speranza per tutto il comparto in un momento davvero difficile - ricorda il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba- Abbiamo messo le basi, grazie ad un azienda lungimirante, anche ad un nuovo modello che guarda lungo tutto la filiera e che sta riscuotendo anche il favore dei consumatori. La risposta infatti sta andando oltre ogni più rose aspettativa (nel primo anno hanno acquistato mille quintali di Pecorino romano) ed è un prodotto che nonostante la giovane età si è già posizionato nel mercato». Nei primi dieci mesi di vita, il Pecorino solidale Biraghi ha riscontrato numerosi successi, arrivando ad essere distribuito in più di 2mila punti vendita sul territorio italiano.

A livello di aree geografiche si registra, a dicembre 2017, una distribuzione ponderata pari al 29percento su tutta Italia, 39percento al nord-ovest, 27percento al nord-est, 18percento nel centro e Sardegna e 22percento al sud. I picchi più alti si trovano in Piemonte e Sardegna, rispettivamente con il 51 ed il 45percento di distribuzione ponderata. La Biraghi è fornitore ufficiale di Casa Italia in occasione dei 23esimi Giochi Olimpici invernali 2018 e tra i prodotti che ha portato nella sede del Coni a PyeongChang è presente il Pecorino solidale, quello che definiscono «un prodotto davvero speciale, che non solo rappresenta la quint’essenza dell’italianità ma anche una importante innovazione di filiera». «Il Pecorino etico solidale – dicono ancora dalla Biraghi - è portatore di un valore che da sempre ispira anche i partecipanti alle manifestazioni olimpiche: lo spirito di collaborazione, che permette di raggiungere importanti risultati unendo le forze. La stessa filosofia, 100percento italiano, che ha portato Biraghi Spa a sostenere una categoria in difficoltà». Gli ospiti di Casa Italia avranno modo di conoscere da vicino e apprezzare il grattugiato fresco del Pecorino solidale, frutto della combinazione unica di due eccellenti formaggi italiani: 70percento pecorino romano e 30percento Gran Biraghi. «Un orgoglio per tutti i pastori sardi – sottolinea Cualbu - perché abbiamo una vetrina internazionale, una delle migliori possibili per il cibo perché il nostro pecorino sarà nella casa dello sport, le Olimpiadi».

Intanto, il prezzo del pecorino romano continua a salire in media di un punto percentuale alla settimana. Nell’ultima rilevazione della scorsa settimana, Clal lo da a 7,80euro al chilogrammo, +2,67percento rispetto a sette giorni prima (con punte oltre gli 8euro). Crescita, rispetto ai 4,20euro che un anno fa ha determinato il crollo del prezzo del latte a 50-60centesimi, dell’85,7percento (da 4,20 a 7,80euro/kg) con punte del 100percento. Un trend di crescita che non è stato applicato per il latte come avvenuto invece quando è crollato il prezzo del romano. La crescita del prezzo del latte, infatti, quest’anno rispetto alla scorsa annata, si è fermata al 41,7percento (da 60 ad 85centesimi/litro). Se applicassimo lo stesso trend del prezzo del romano al latte, la remunerazione di quest’ultimo ai pastori dovrebbe oscillare tra 1,11 ad 1,21euro al litro. Questa differenza costa ai pastori intorno agli 80milioni di euro, circa il doppio rispetto ai 45milioni di euro bilanciati dalla Regione autonoma della Sardegna per la crisi dello scorso anno. Gli stessi pastori sui quali i trasformatori l’annata scorsa hanno scaricato il crollo del pecorino romano pagando il latte a 60centesimi: una perdita stimata da Coldiretti Sardegna in 130milioni.
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