Francesco Pigliaru
6 marzo 2018
L'opinione di Francesco Pigliaru
Il Centrosinistra deve riflettere sulla sconfitta
Una sconfitta per il Centrosinistra italiano che chiama una doverosa riflessione, come giusto in democrazia. È stato un voto con dinamiche nazionali ben precise, diverse tra il nord e il sud del Paese. Gran parte dell'elettorato ha reputato insufficiente l'azione portata avanti dal Centrosinistra per contrastare gli effetti di una crisi lunghissima, la peggiore che abbiamo vissuto dal dopoguerra e durante la quale è estremamente complesso governare, soprattutto nel sud.
Il giudizio uscito dalle urne, a parte il caso del Lazio dove il voto negativo nazionale non ha impedito la vittoria regionale di Zingaretti, è stato severo e ci riguarda tutti. Il successo del M5S nel Mezzogiorno (in Sardegna, ma ancor più nelle altre regioni) mostra quanto alta è la sfida che il Centrosinistra deve ora affrontare per migliorare la propria capacità di proteggere chi oggi è più debole e per riconquistarne la fiducia. Da parte nostra, sappiamo di aver intrapreso un cammino arduo. Alcune riforme strutturali, di cui andiamo giustamente orgogliosi, hanno bisogno di tempo per incidere nella quotidianità e migliorare la vita dei cittadini. I segnali positivi che stanno finalmente arrivando, dalla ripresa del Pil alla riduzione della disoccupazione, sono ancora fragili e non abbastanza diffusi per superare la diffidenza di chi da questa crisi è più colpito e desidera giustamente uscirne il prima possibile.
Noi abbiamo lavorato con serietà e concretezza perché questo accada e continuiamo a farlo. Ma nello stesso tempo, ci chiediamo ogni giorno se le nostre scelte sono state efficaci e se abbiamo fatto tutto quello che avremmo voluto. Colpisce il fatto che il M5S ha ottenuto tanto consenso anche proponendo cose che noi abbiamo già impostato e realizzato: dalla riforma dei centri per l'impiego al reddito di inclusione sociale, sino ai cantieri di lavoro nei Comuni. A maggior ragione, allora, l’appello alla nostra coalizione, ai nostri consiglieri, parlamentari, rappresentanti nelle Istituzioni. C'è un anno di legislatura e molto lavoro da fare insieme, molti risultati importanti da raggiungere e che sono alla nostra portata. È essenziale lavorare uniti, superando le divisioni che troppo spesso hanno limitato la nostra capacità di dialogare con i nostri elettori, impegnandoci tanto nelle azioni quanto nel farle conoscere. E come Giunta regionale siamo pronti a collaborare con tutti per difendere i diritti dei sardi, con al primo posto lavoro e mobilità. Siamo pronti a lavorare insieme a tutti i candidati eletti qui, qualunque sia l’appartenenza e qualunque sarà il governo con cui dovremo confrontarci, perché l’interesse della Sardegna supera gli schieramenti ed è l’unico obiettivo che tutti dobbiamo avere.
* presidente della Regione autonoma della Sardegna
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