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Red 31 marzo 2018
Sardegna in cento chiese: 1,5milioni per la Gallura
Operativo l´accordo. «Valorizziamo un patrimonio di grande valore», sottolineano gli assessori regionali degli Enti locali Cristiano Erriu e della Programmazione Raffaele Paci


OLBIA - Diventa operativa la parte del programma “Sardegna in cento chiese” che riguarda la Gallura. 1,5milioni di euro, la metà di finanziamento regionale e l’altra metà della Conferenza episcopale sarda, per l’attuazione degli interventi di recupero e restauro degli edifici di culto aventi valore storico-culturale. Si tratta della prima applicazione del protocollo, firmato a giugno 2017 dagli assessori regionali degli Enti locali Cristiano Erriu e della Programmazione Raffaele Paci con Ces ed Anci, che si colloca all’interno del percorso di programmazione territoriale. Il documento nasce dal lavoro della cabina di regia istituita fra Regione autonoma della Sardegna e Ces, con l’obiettivo di promuovere ed attivare reciproche forme di collaborazione nei settori dei beni culturali, dell’istruzione, della formazione, della promozione sociale e della sanità. Gli interventi saranno realizzati dall’Unione di Comuni Alta Gallura in raccordo con la Diocesi di Tempio Ampurias all’interno del progetto “La Città di paesi della Gallura” già finanziato dalla Regione.

«Il tavolo operativo attivato dalla Regione e dalla Conferenza Episcopale sarda - sottolinea Erriu - che vede la presenza dell’arcivescovo di Cagliari e presidente della Ces monsignor Arrigo Miglio, ha prodotto i primi risultati frutto di un dialogo costante che ha portato ad individuare le prime chiese destinatarie di un sostegno finanziario sia da parte della Regione che della Chiesa sarda, la quale utilizza risorse dell’8permille. L’obiettivo finale è quello di procedere alla riqualificazione di cento chiese di tutta l’Isola inserite all’interno di percorsi di valorizzazione e fruizione culturale, turistica e religiosa con il coinvolgimento e l’attiva partecipazione di Comuni e Unioni di Comuni su base territoriale. Un progetto ambizioso che coinvolge tutta la Sardegna e ha mobilitato territori, Diocesi e associazionismo culturale. Analoghe iniziative, sin dalle prossime settimane, saranno svolte a favore di Sulcis, Ogliastra e tutti i territori che hanno concluso la fase di programmazione territoriale».

Gli interventi di recupero e restauro riguarderanno la chiesa San Simplicio a Luogosanto (90mila euro), chiesa San Pietro di Silonis a Luras (455mila euro), chiesa di San Giovanni Battista a Tempio Pausania (155mila euro), chiesa Sant’Andrea a Luogosanto (120mila euro), chiesa Santissima Trinità a Tempio Pausania (100mila euro), chiesa Sant’Antonio da Padova di Li Colti a Trinità d’Agultu e Vignola (280mila euro), chiesa San Pancrazio di Aglientu (120mila euro) e la chiesa San Gavino di Petra Baina a Viddalba (180mila euro). «Con questo intervento valorizziamo le chiese della Sardegna che sono una parte importante del nostro enorme patrimonio culturale, per rendere questi luoghi di nuovo vivi, restituendoli alle comunità e a chi vorrà visitarli», spiega Paci.

«Cultura, tradizione, storia della nostra terra, di cui anche le chiese secolari sono una testimonianza, possono poi diventare potenti attrattori anche in chiave turistica. All’interno del Protocollo con la Conferenza episcopale abbiamo lavorato molto nella programmazione territoriale per valorizzare l’accordo generale. Le comunità locali, in questo caso la Gallura, hanno individuato una serie di chiese di grande interesse da valorizzare proprio come attrattori del territorio e la Ces raddoppia i finanziamenti. Quindi abbiamo un duplice risultato: luoghi che rinascono e nuovi cantieri di lavoro. Anche in questo caso sono stati proprio i territori a indicarci dove intervenire, nello spirito di una programmazione territoriale in cui vogliamo che protagoniste assolute siano le comunità locali», conclude il vicepresidente della Regione.
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