Si tratta dell’ex consigliere regionale imputato con l’accusa di peculato aggravato nell’ambito dell’inchiesta sull’uso dei fondi ai gruppi della massima assemblea sarda
CAGLIARI - «Chiedo che venga affermata la penale responsabilità dell’imputato e che sia condannato a otto anni di reclusione con le pene accessorie». Il pubblico ministero Marco Cocco ha concluso così la sua requisitoria al processo nei confronti di Mario Diana, l’ex consigliere regionale imputato con l’accusa di peculato aggravato nell’ambito dell’inchiesta sull’uso dei fondi ai gruppi della massima assemblea sarda.
L’ex capogruppo di An e Pdl, presente in aula, ha ascoltato in silenzio la discussione del pubblico ministero che ha consegnato ai giudici della prima sezione penale del Tribunale una requisitoria scritta, prendendo poi la parola solo per formulare le richieste e discorrere sul comportamento processuale dell’imputato.
«La tesi di Diana – ha detto – è che fosse al centro di una gigantesca truffa da parte degli altri consiglieri regionali imputati». A Diana, la Procura contesta spese illecite per circa 200mila euro che arrivano a 600mila con il calcolo di quelle che avrebbe avallato per altri consiglieri del gruppo. I fatti che vengono imputati a Diana sono relativi alla XIV legislatura, dal 2009 al 2012. Diana per il presunto peculato commesso era stato anche arrestato nell’autunno del 2013 insieme al collega di partito Carlo Sanjust.
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