Le nuove apparecchiature, di ultima generazione, saranno installate negli ospedali Binaghi di Cagliari, Cto di Iglesias, San Martino di Oristano e Segni di Ozieri
CAGLIARI - L'Azienda per la tutela della salute della Sardegna avrà presto quattro nuovi mammografi digitali con tomosintesi (apparecchiature di ultima generazione ad alta capacità diagnostica), che saranno destinati rispettivamente alle Unità operative di Radiologia degli ospedali Binaghi di Cagliari, Cto di Iglesias, San Martino di Oristano e Segni di Ozieri. La Direzione Ats ha approvato la fase conclusiva della procedura per l'acquisizione della nuova strumentazione per un importo di circa 700mila euro, finanziata in gran parte con i progetti di screening oncologici: il costo di ogni apparecchiatura oscilla tra i 190 ed i 150mila euro, secondo le caratteristiche ed i servizi aggiuntivi richiesti. Si tratta della prima importante tranche di un intervento complessivo di implementazione ed ammodernamento del parco macchine disposto dall'Ats per il biennio 2018-2019, che prevede l'acquisto di nuove strumentazioni per la diagnosi del tumore al seno per una spesa stimata intorno ai 2milioni di euro.
I nuovi mammografi permetteranno di compiere un salto di qualità rispetto a quelli tradizionali, in quanto utilizzano la tomosintesi, una tecnologia che consente una ricostruzione stratificata e tridimensionale della mammella, grazie alla quale è possibile scoprire e localizzare in maniera estremamente accurata le lesioni mammarie anche in fase precoce, migliorare la valutazione nelle donne più giovani, abbattere il numero delle false diagnosi positive ed evitare il ricorso a ulteriori accertamenti. L'intervento prevede la sostituzione di tre mammografi analogici di vecchia generazione ed il potenziamento di un'unità mammografica nell'ospedale Binaghi di Cagliari. Il fine del progetto è quello di dotare i centri regionali della strumentazione più adeguata ad implementare quanto previsto nelle Linee guida regionali per l'indirizzo e la ridefinizione del percorso di screening del carcinoma della mammella.
Oltre che migliorare la qualità delle diagnosi, i nuovi mammografi permetteranno anche di velocizzare i tempi per l'accesso agli esami, in quanto saranno nettamente abbattuti i tempi d'attesa dovuti alla manutenzione di apparecchiature obsolete e sarà possibile accrescere il numero di prestazioni laddove le nuove strumentazioni affiancheranno quelle già in funzione. «I tumori al seno rappresentano circa un terzo di tutti i tumori femminili, confermandosi come la patologia oncologica più frequente in assoluto fra le donne - dichiara il direttore sanitario dell'Ats Francesco Enrichens - per questo abbiamo scelto di investire tempestivamente nell'acquisto di nuovi mammografi, distribuendo le dotazioni sui diversi territori, come indicato dal Piano regionale di Prevenzione approvato a gennaio 2018, che individua un percorso predefinito sia per quanto riguarda la refertazione delle mammografie (primo livello diagnostico), sia per gli approfondimenti di secondo livello». Inoltre, sono previste forme di collaborazione tra i vari centri territoriali coinvolti nei percorsi di screening, per garantire livelli qualitativi adeguati e tendenzialmente convergenti verso gli standard definiti dal Gruppo italiano screening mammografico, anche in termini dei volumi di attività in capo ai singoli professionisti».
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