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Red 20 luglio 2018
7,5milioni per il Gennargentu-Madrolisai
«Indispensabile unire le forze e chiudere il progetto entro l´anno», ha dichiarato l´assessore regionale della Programmazione Raffaele Paci, in materia di Zone interne e spopolamento


NUORO - La strategia antispopolamento a doppia guida regionale e nazionale passa anche dal Gennargentu-Mandrolisai. Con una Strategia nazionale per le aree interne che, dopo quella dell’Alta Marmilla già chiusa, è la seconda per la Sardegna, uno dei pochi casi in Italia. Ora bisogna correre: entro l’anno il progetto dev’essere chiuso per poter agganciare i 7,5milioni di finanziamento a carico metà ciascuno delle casse dello Stato e della Regione autonoma della Sardegna. Ieri (giovedì), a Belvì, alla presenza della coordinatrice nazionale della Snai Sabrina Lucatelli, del sindaco Salvatore Casula, del referente territoriale e sindaco di Tonara Flavia Loche, del presidente della Comunità montana e primo cittadino di Atzara Alessandro Corona, del direttore del Crp Gianluca Cadeddu e di tutti i sindaci del territorio, è stato presentato il progetto preliminare all’assessore regionale della Programmazione Raffaele Paci. Un progetto che punta a promuovere lo sviluppo locale per garantire ai 14.382 cittadini dell'area (in discesa del 14percento tra il 2002 ed il 2016) l'accesso ai servizi essenziali: istruzione, salute e mobilità.

«L’unico modo per contrastare lo spopolamento è creare opportunità di lavoro e sviluppo, e questo è possibile solo nel momento in cui si fanno scelte strategiche e condivise, partendo dalle vocazioni locali, per favorire l'aggregazione di servizi tra i comuni, mettendo insieme i produttori per puntare sui mercati esterni, valorizzando fortemente l'identità e le competenze locali - ha dichiarato Paci - Per favorire con la vostra strategia lo sviluppo del territorio penso sia importante creare un Club di prodotto che nasca dai privati e lavori in stretta sinergia con la Dmo regionale. Un Club di prodotto che deve includere grandi specializzazioni in una visione globale, con operatori privati che diversificano la produzione avendo il medesimo obiettivo di crescita. Facciamo scelte strategiche, acceleriamo al massimo i tempi e sono sicuro che riusciremo a chiudere anche questa seconda Snai», ha esortato il vicepresidente della Regione. Per definire le aree candidabili, sono stati utilizzati tre criteri: Comune non costiero, ad alto rischio di spopolamento e ricadente in aree periferiche o ultraperiferiche. In Sardegna sono stati individuati inizialmente 116 Comuni appartenenti a 21 Unioni di Comuni o Comunità montane in base a criteri di perifericità e malessere demografico, poi selezionate 13 aree comparate rispetto all'indicatore “Comuni a rischio scomparsa”. Nel 2014, ci sono stati i due Focus group nelle comunità locali delle due aree interne sarde “finaliste” (Alta Marmilla e Barbagia-Mandrolisai), seguiti da un rapporto che ha consentito all'Unità di missione nazionale (Comitato tecnico aree interne) ed alla Regione di individuare l’area barbaricina come secondo prototipo dove far partire la Snai che, in Italia, coinvolge 72 aree per un totale di oltre mille Comuni.

«In questa area sento dinamismo. Qui c'è una comunità viva, una comunità di senso ed operante. Ci sono numerosi reti esistenti, andranno riconosciute e sviluppate per fare di questa area un'area modello di partecipazione attiva, non solo in fase di programmazione ma anche in fase di attuazione. Chiediamo alle amministrazioni coinvolte di lavorare ancora con coesione - ha detto Lucatelli - e faccio i complimenti per il grande lavoro alla sindaca referente. Ricordo che questa area, distante 90' dal polo più vicino, è l'area più interna tra quelle selezionate per la Strategia in tutta Italia». «È un esperimento estremamente importante e complesso, nel quale abbiamo creduto sin dall’inizio e che siamo sicuri porterà a risultati importanti. Il problema dello spopolamento delle aree interne va affrontato in modo integrato, e può essere risolto solo se i paesi, le piccole comunità, i singoli artigiani uniscono le forze e lavorano per un intero territorio col costante supporto della Regione», ha concluso Raffaele Paci.

Nella foto: un momento dell'intervento dell'assessore regionale Raffaele Paci
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