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Red 27 luglio 2018
Festival migrante: dentro e oltre i luoghi comuni
Sabato 4 e domenica 5 agosto, a Lo Quarter, ad Alghero, al via una mostra, uno spettacolo teatrale, musica dal mondo e degustazione di pietanze etniche, con un evento che porterà i visitatori a conoscere la vita nei Centri di accoglienza di Baja Sunajola e Vel Marì, gestiti dalla cooperativa La Luna


ALGHERO – L'arte declinata in ogni suo aspetto, per conoscere e comprendere la vita di uomini, donne, minori, famiglie provenienti da nove Paesi differenti, per origini, culture, lingua, che convivono in pace ogni giorno, nell'attesa di scoprire il proprio futuro. È il “Festival migrante, alla sua seconda edizione, organizzato dalla cooperativa La Luna, che dal 2014 gestisce i Centri di accoglienza di Baja Sunajola a Castelsardo e del Vel Marì a Fertilia.

Sabato 4 agosto e domenica 5 agosto, dalle 18.30, a Lo Quarter, ad Alghero, il Festival, con il patrocinio del Comune di Alghero e della Fondazione Alghero, aprirà le porte dei Centri di accoglienza attraverso una mostra, uno spettacolo teatrale, un concerto e la degustazione di pietanze tipiche dei Paesi di origine dei migranti. La due giorni sarà l'occasione per mostrare l'idea di accoglienza che porta avanti la cooperativa: mettere la persona al centro delle proprie attenzioni, con l’obiettivo di accompagnare i migranti lungo un percorso per il potenziamento delle capacità professionali, linguistiche e creative ed il raggiungimento di una reale autonomia dell'individuo, capace di interagire con la società ospitante.

Il tema di quest’anno gioca sull’ambiguità del termine “Luoghi comuni”. Da una parte, si dimostra che un'accoglienza positiva, virtuosa ed attiva esiste già, nei centri gestiti dalla cooperativa La Luna, che rappresenta un esempio da seguire contro business e sfruttamento del disagio dei migranti, che sono prassi purtroppo diffuse e non luoghi comuni. Dall'altra, c'è la volontà di mostrare quei luoghi comuni, o meglio di comunità, che generano incontri, idee, novità e progetti di vita. Il festival presenta i luoghi comuni dei centri di Baja Sunajola e Vel Marì, dove ogni giorno si svolgono lezioni di italiano, laboratori di artigianato, di attività artistiche e sport. La mostra, con foto, video, testimonianze e suoni, sarà visitabile sabato 4, dalle 18 a mezzanotte, e domenica 5, dalle 10 alle 13 e dalle 15 a mezzanotte. Inoltre, Sabato è prevista la performance teatrale del gruppo Jaama Dambé “Idu masquerade e Lagbaja Spirit”, che trae ispirazione da un rito africano del 1500 ed è tutt’ora praticato in villaggi nel sud della Nigeria.

Domenica 5, dalle 18.30, spazio alla musica con l'energia dei Barrio sud, band sassarese che di canzone in canzone coinvolge il pubblico in un viaggio fatto di volti, di immigrazione, amore e rivoluzione, ed il sound travolgente della Jaama Dambè band, che per l'occasione conta su una collaborazione d'eccezione: Franca Masu. La gran dama della musica mediterranea e massima rappresentante musicale della cultura catalana locale spiega così la scelta di partecipare all'evento: «Sono una sognatrice, quasi una visionaria. Se intuisco la pur minima possibilità di buona riuscita in una progettualità, un interscambio o un incontro, mi butto a capofitto dentro la cosa. Così, quando la cooperativa La Luna mi ha invitata, ho scelto cosa offrire al gruppo musicale dei ragazzi che sono ospitati al centro di Baja Sunajola: la mia musica. La musica è un linguaggio universale e non conosce ostacoli, ne confini. E se anche la pronuncia in algherese non sarà perfetta, soltanto l'avere condiviso tempo, vibrazioni, note e respiri, ci farà sentire meno soli o insicuri, ma sicuramente più belli e più ricchi. Il suono della voce che canta è più di una preghiera, di un sorriso, di un abbraccio, di un bacio». In entrambe le serate è prevista una degustazione di pietanze etniche (per ulteriori informazioni e prenotazioni, si può inviare una e-mail all'indirizzo web festivalmigrante2018@gmail.com), mentre la marching band Jaama Dambé trascinerà ospiti, turisti, passanti alla scoperta di questo mondo, per molti ancora da scoprire.

Nella foto: Franca Masu e la Jaama Dambé band
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