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A.S. 19 ottobre 2018
Tir in marcia contro Tirrenia e Onorato
Durissimo affondo di Mauro Pili: «Onorato prende illecitamente 73 milioni di euro dallo Stato per un servizio che fa schifo, sotto ogni punto di vista. Navi vecchie di 40 anni, navi che si fermano in mezzo al mare per black out»


PORTO TORRES - «Basta con le catene di Tirrenia allo sviluppo della Sardegna. La Marcia per la libertà del Popolo sardo è l’avvio di una grande mobilitazione contro gli abusi e soprusi che negano il diritto sacrosanto dei sardi di potersi muovere alla pari di ogni altro cittadino italiano ed europeo. La convenzione tra Tirrenia e Stato è un cappio al collo per la Sardegna, bisogna reciderlo prima che soffochi per sempre la già asfittica economia dell’isola. Revocare la convenzione è un obbligo morale, politico e giuridico. Se questo governo non interviene vuol dire che è complice quanto gli altri di un sistema spregiudicato di lobby che vuole mettere le mani sulla Sardegna, impoverendola e poi saccheggiandola. Abbiamo il dovere morale e politico di reagire e di dare la spallata decisiva a questo abuso contro il Popolo Sardo».

Lo ha detto stamane il leader di Unidos Mauro Pili davanti al molo Rinascita dando l’avvio alla “Marcia per la libertà della Sardegna, contro gli abusi e soprusi della Tirrenia”. Pili, a bordo di un tir lungo 14 metri con la scritta bianco rossa “Basta Tirrenia”, sarà accompagnato da una colonna di tir che lo seguiranno nelle strade sarde proprio per denunciare gli aumenti che graveranno dal 1° novembre sul trasporto sardo. Il lungo tour di oltre 2000 km percorrerà la Sardegna passando per Olbia e Porto Torres e sbarcherà a Genova sino ad arrivare a Roma dove la settimana prossima è prevista la consegna al Ministro dei Trasporti delle oltre 60.000 firme raccolte per dire basta alla Tirrenia. Nel corso della conferenza stampa il leader di Unidos ha chiesto al ministro Toninelli di convocare immediatamente un tavolo con gli operatori sardi del trasporto per bloccare gli aumenti del 50% che scatteranno dal 1° novembre.

«Non vogliamo più vedere vedere uomini di Onorato nei porti sardi intenti nel segnare le targhe di chi sale con altre compagnie per poi vendicarsi con ritorsioni di ogni genere. E’ una questione di legalità e di dignità – ha detto Mauro Pili richiamando i verbali della guardia di finanza sui comportamenti della compagnia Tirrenia-Moby. Onorato prende illecitamente 73 milioni di euro dallo Stato per un servizio che fa schifo, sotto ogni punto di vista. Navi vecchie di 40 anni, navi che si fermano in mezzo al mare per black out, costi alle stelle dall’estate all’inverno, servizi scadenti e frequenze ridotte a lumicino. Tutto questo senza alcun controllo reale del Ministero che gli consente di fare e disfare. E’ incredibile che Onorato si possa permettere di non pagare 180 milioni di euro di debiti con lo Stato e nel contempo riceva dallo Stato stesso un regalo di 73 milioni di euro all’anno. I giudici devono sequestrare i 180 milioni di euro prima che sia troppo tardi e nel contempo devono bloccare qualsiasi nuovo pagamento dei 73 milioni».
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