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S.O. 23 novembre 2018
Apre il Centro d´Ascolto: sorrisi e polemiche
Per la prima volta Alghero insedia presso i locali comunali di via Pola a Fertilia un Centro d´Ascolto rivolto principalmente alle donne vittima di violenza. Sarà gestito da operatrici qualificate della "Rete delle Donne". Domenica l´inaugurazione tra le polemiche


ALGHERO - Domenica 25 novembre (alle ore 12), inaugura nella sua sede di via Pola, a Fertilia, il Centro di Ascolto per Donne vittime di violenza. Il Centro offrirà per la prima volta ad Alghero un servizio completamente gratuito, garantendo la massima privacy. «Il tema della violenza di genere rappresenta purtroppo nel nostro Paese, da Nord a Sud, una priorità. Pertanto, grazie all'impegno dell’Associazione “Rete delle Donne di Alghero”, insieme al Comune di Alghero, è nata forte l'esigenza di realizzare ed offrire un servizio di estrema utilità anche per il nostro territorio».

Lo sottolinea la presidente dott.ssa Speranza Piredda (nella foto), che precisa come «donne vittime di violenza psicologica o fisica, donne che vivono momenti di difficoltà o solitudine, potranno rivolgersi al Centro Ascolto Donna e troveranno un team di operatrici appositamente formate, psicologhe e avvocate pronte a sostenerle e accompagnarle nel loro percorso». L'apertura del Centro s'inserisce all'interno dell'articolato calendario di eventi programmati dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Alghero e dal Comitato Unico di Garanzia, insieme a numerose associazioni locali, per la Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne 2018. E fa parte del più ampio quadro delle politiche sociali rivolte alle famiglie, su cui l'Amministrazione comunale ha investito ingenti risorse umane con apprezzabili risultati.

Come spesso ormai la politica locale ha abituato, anche l'apertura del Centro d'Ascolto è accompagnata da polemiche più o meno fondate, frutto spesso di contrapposizioni interne, invidie o semplici divergenze su modalità di espletamento dei servizi ed organizzazione dei progetti. In questo caso alla presa di posizione di un gruppo di ex membri della Commissione Pari Opportunità e dei consiglieri Porcu e Ferrara che chiedevano spiegazioni approfondite circa l'apertura del nuovo centro [LEGGI], si aggiungono le dichiarazioni bellicose dei consiglieri di opposizione Emiliano Piras, Maria Grazia Salaris, Nunzio Camerada, Danatella Marino e Monica Pulina.

Per loro si tratterebbe di «semplice info-point e non centro d’ascolto, non disponendo di personale qualificato e adeguatamente formato per poter garantire l’apertura di un Centro Antiviolenza, che deve rispondere ai requisiti contenuti nell’Art. 1 della Gazzetta Ufficiale n° 40 del 18/02/2015, dove sono riportati i requisiti strutturali ed organizzativi, quali competenze devono essere possedute dalle operatrici e quali devono essere i servizi minimi garantiti». E consigliano a tutte le donne che si rivolgeranno a questo sportello di informazione, «di non rilasciare confidenze personali, limitandosi a chiedere il contatto con le figure professionali di cui hanno bisogno e che, per obbligo deontologico, sono tenute al segreto professionale». «Dal canto nostro, come consiglieri firmatari della interrogazione, insieme a tutte quelle persone della società civile sensibili al problema, vigileremo perché lo sportello svolga il compito a cui è preposto senza sforare in attività che non gli sono proprie» concludono Piras, Salaris, Camerada, Marino e Pulina.

Foto d'archivio
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