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Red 9 dicembre 2018
Cagliari: scoperti 44 lavoratori in nero
Le Fiamme gialle, nel corso di una verifica fiscale condotta nei confronti di un operatore del settore dell’intrattenimento, hanno riscontrato molteplici e continuate violazioni alla disciplina che regola i contratti di lavoro: quarantaquattro casi di lavoratori in nero ed altri dieci addetti retribuiti con voucher in maniera non rispondente alla normativa di settore


CAGLIARI - Le Fiamme gialle cagliaritane, nel corso di una verifica fiscale condotta nei confronti di un operatore del settore dell’intrattenimento, hanno riscontrato molteplici e continuate violazioni alla disciplina che regola i contratti di lavoro: quarantaquattro casi di lavoratori in nero ed altri dieci addetti retribuiti con voucher in maniera non rispondente alla normativa di settore. Le attività di controllo sono scaturite dopo un attento monitoraggio del tessuto economico locale, analisi che, secondo procedure normate e consolidate, mira ad enucleare quelle posizioni di contribuenti caratterizzate da indici che rappresentano elementi di necessario approfondimento investigativo.

Le numerose informazioni contenute nelle banche dati in uso al Corpo hanno permesso di particolareggiare la posizione del contribuente sottoposto al controllo che, nonostante una comprovata operatività, accertata anche nel tempo con mirati servizi di osservazione, secondo i sistemi centralizzati non risultava aver presentato alcuna dichiarazione dei redditi per due annualità. Entrando nei locali dell’impresa, i finanzieri, dopo aver richiesto al contribuente la documentazione fiscale, hanno effettuato, in tutti i locali aziendali, una minuziosa ricerca mirata all'individuazione di eventuale documentazione potenzialmente attestante attività economica non registrata e quindi “in nero”. L'esito della ricerca ha dato esito positivo, essendo stati trovati, accanto a fogli manoscritti attestanti attività economica in nero, anche dei veri e propri elenchi riportanti nominativi di personale impiegato nell'attività con i relativi turni.

I finanzieri hanno acquisito la documentazione e hanno provveduto ad accertare l'identità delle persone indicate sui fogli, così da poterle convocare per ricostruire i loro profili di impiego. Le Fiamme gialle hanno quindi proceduto ad intervistare, oltre gli otto lavoratori trovati intenti nelle proprie mansioni nell'azienda, altri cinquantotto addetti: nel corso degli ultimi quattro anni, le mansioni in cui sono stati impiegati, soprattutto durante i fine settimana, hanno ricompreso diverse qualifiche professionali: cassieri, pizzaioli, cuochi e camerieri. Per quarantaquattro lavoratori, sono stati riscontrati più periodi durante gli anni in cui hanno prestato la propria attività lavorativa in nero, senza un regolare contratto e senza una copertura assicurativa. Per altri dieci addetti, i finanzieri hanno accertato che il loro compenso veniva corrisposto in parte, ufficialmente, con voucher, ed in parte “sottobanco”, in contanti. Questa pratica, eludendo la normativa nazionale, che prevede il pagamento delle prestazioni lavorative in voucher in presenza di occupazioni saltuarie o di tipo episodico permetteva al datore di lavoro di non assumere con regolare contratto quei dipendenti ed ottenere così un risparmio contributivo non dovendo versare le ritenute fiscali, non previste in caso di lavoro occasionale.

Il titolare dell’azienda è stato quindi diffidato a regolarizzare i dipendenti per i periodi di lavoro prestati in nero ed è stato segnalato all’Ispettorato territoriale del lavoro per l’irrogazione di una sanzione amministrativa pari a 486mila euro. Sotto il profilo fiscale, i finanzieri hanno analizzato tutta la documentazione contabile “ufficiale” trovata e l’hanno integrata con quella extracontabile rinvenuta durante l’ispezione attestante operazioni commerciali non transitate nei registri e quindi “in nero”. Alla fine dell’ispezione, l’azienda, qualificata come evasore totale non avendo presentato per due annualità le previste dichiarazioni, è anche risultata aver occultato al Fisco ricavi per 577mila euro, con una conseguente evasione Iva per quasi 61mila euro, nonché aver omesso di operare le ritenute sui dipendenti per 26mila euro.


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