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Red 2 febbraio 2019
Dalla Sardegna una Spirulina ad alta qualità
Il supercibo del futuro si nutre dell´acqua calda delle miniere. L’acqua calda è quella della miniera “Monte Sinni” della Carbosulcis, a Gonnesa. Oggi, l’inaugurazione ufficiale dell´impianto sperimentale con l’assessore regionale della Programmazione Raffaele Paci


GONNESA - La “scoperta dell’acqua calda” proietta la Sardegna in un mercato internazionale di eccellenza ed altissima qualità nella produzione dell’alga Spirulina, il supercibo del futuro che promette a chi lo utilizza non solo più energia, ma anche benefici per la salute e nel campo dei cosmetici. L’acqua calda è quella della miniera “Monte Sinni” della Carbosulcis, a Gonnesa. La scoperta è che, invece di buttarla via come è stato (necessariamente) fatto per anni, può essere utilizzata nel processo di produzione dell’alga Spirulina per ottenere un prodotto finale dalle qualità uniche e straordinarie. Il progetto, avviato e concluso nella prima fase sperimentale, è stato realizzato in collaborazione tra Università degli studi di Cagliari e la Carbosulcis e finanziato dalla Regione autonoma della Sardegna attraverso l’Assessorato della Programmazione con 140mila euro. Ieri (venerdì) l’inaugurazione ufficiale dell'impianto sperimentale con l’assessore regionale della Programmazione Raffaele Paci, l’amministratore unico della Carbosulcis Antonio Martini, il responsabile scientifico del progetto Cristiano Galbiati ed il prorettore all’Innovazione dell’Università di Cagliari Maria Chiara Di Guardo.

«E’ un progetto che a pochi mesi dal finanziamento ha già raggiunto importanti traguardi e che ha tutte le carte in regola per sfondare in un mercato in crescita esponenziale - dichiara Paci. “Il rapido successo di questo progetto dimostra ancora una volta la capacità del sistema sardo dell'innovazione di raggiungere importanti obiettivi quando ci si unisce, facendo squadra, per accrescere le opportunità di sviluppo. È il nostro futuro puntare sulla tecnologia, utilizzare in modo innovativo le strutture minerarie, che sono un pezzo importante della storia del nostro passato, per guardare al futuro. Esattamente come sta accadendo qui a Carbosulcis con il progetto Spirulina: l’acqua calda delle miniere, che era un costo notevole e una fastidiosa necessità eliminare, diventa un valore aggiunto unico al mondo per garantire una produzione efficiente dell’alga verde. O anche con il progetto Aria dove il pozzo abbandonato della miniera diventa il luogo ideale per l’installazione di una colonna di 350metri ad alta tecnologia per la purificazione dell’Argon. Dal nostro passato c’è la chiave per costruire il futuro, e qui ne abbiamo la dimostrazione».

Le attività di sperimentazione sono affiancate da un'analisi di mercato per verificare le potenzialità economiche dei prodotti derivati dalla Spirulina con lo scopo di creare opportunità di sviluppo per il territorio e nuovi posti di lavoro. «La spirulina rappresenta oggi un prodotto di eccellenza su più fronti, richiesto da un mercato in forte crescita: si stima che il mercato europeo possa raggiungere le 400 tonnellate circa all’anno - sottolinea l’assessore - Il settore degli integratori alimentari e dei prodotti farmaceutici guida il mercato globale con una valutazione di mercato di oltre 380milioni di dollari statunitensi entro la fine del 2027. E si attende un forte sviluppo guidato dalla sempre più crescente domanda di coloranti alimentari naturali, dall’aumento del vegetarismo, dalle severe normative sull’inclusione di colori e sapori sintetici e dalla necessità di rimediare alla crescente malnutrizione in tutto il mondo. In Italia e in Europa la spirulina è in gran parte importata: più del 90percento di quella che si trova oggi sul mercato italiano ed europeo proviene infatti dalla Cina, che è il più grande produttore di questa microalga. Dunque ci sono potenzialità enormi. La Sardegna con questo progetto può diventare un produttore di eccellenza italiano ed europeo, e l’interesse dei diversi imprenditori incontrati oggi lo dimostra. Questo significa nuova occupazione, crescita economica, sviluppo, riportando a nuova vita le nostre miniere per farle diventare fonte di ricchezza», conclude il vicepresidente regionale. Il progetto prevede anche una nuova fase operativa progettuale denominata “Spirulina 2.0”, che ha come obiettivo quello di sperimentare un sistema di produzione più efficace dell’alga, in grado di garantire un’estensione temporale, maggiori quantitativi della produzione ed un percorso di imprenditorialità, anche in collaborazione con diversi Dipartimenti dell’Università. Per questa seconda fase, la Regione prevede un ulteriore stanziamento di risorse, in modo da garantire la prosecuzione delle attività.

Nella foto: un momento dell'inaugurazione
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18:59
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