Il Reparto investigazioni scientifiche dell´arma dei carabinieri impegnato dalla giornata di giovedì nell´appartamento dove Michela è stata uccisa lo scorso 23 dicembre 2018. Si cercano dettagli e prove
ALGHERO - Al via dalla giornata di giovedì alcuni accertamenti mirati ad acquisire riscontri e prove che possano confermare la dinamica dei fatti avvenuti quel tragico 23 dicembre ad Alghero, quando Marcello Tilloca ha strangolato la moglie Michela. Sopralluogo del reparto investigazioni scientifiche dell'arma dei carabinieri nell'appartamento dell'orrore, nel popoloso quartiere di Sant'Agostino.
La confessione dell'uomo e la rapida e brutale successione di quei terribili momenti, infatti, deve ancora trovare conferme. Gli specialisti del Ris sono giunti da Cagliari per effettuare delle verifiche disposte dal titolare dell'inchiesta, il pubblico ministero Mario Leo. In occasione del sopralluogo era presente anche il difensore dell'omicida e il comandante della stazione dei carabinieri di Alghero. Il drammatico uxoricidio di Alghero rimarrà impresso per molto tempo nei ricordi di un'intera città che ha concretamente avviato quanto possibile per adottare i due minori rimasti orfani incolpevoli di tanta ferocia. Una gara di solidarietà mai vista prima, che ha immediatamente sfondato i confini cittadini e regionali grazie all'infaticabile impegno del primo cittadino algherese e di molti familiari.
Un fondo, istituito presso il Banco di Sardegna e gestito da un comitato di garanzia regolarmente costituitosi, assicurerà un futuro ai bambini che oggi vivono con la nonna a Genova. Un fatto unico in Italia che ha coinvolto associazioni, aziende e liberi cittadini che con piccole donazioni liberali alimentano il fondo. Ma l'esempio di Alghero è servito anche ad aprire la discussione in parlamento, dove è in corso una revisione sostanziale della normativa che dovrebbe garantire adeguate coperture economiche a tutti i minori, tra le prime vittime degli uxoricidi.
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