L’Università degli studi di Cagliari fonda, con altre tredici realtà accademiche, la sezione nazionale di “Scholars at risk”, la rete internazionale che opera per la protezione degli studiosi la cui libertà di ricerca ed insegnamento è preclusa nei rispettivi Paesi: la firma ieri a Padova
CAGLIARI - Giulio Regeni è soltanto l’ultimo caso tristemente famoso: anche per cercare di prevenire simili tragedie e tutelare maggiormente i ricercatori, l’Università degli studi di Cagliari è tra gli atenei fondatori di Sar Italia, la sezione nazionale di “Scholars at risk”, la rete internazionale che opera per la protezione di studiosi la cui libertà di ricerca ed insegnamento è preclusa nei rispettivi Paesi. Ieri (martedì), la firma sul Documento costitutivo di Sar Italia è stata apposta a nome dell’Ateneo da Gianmario Demuro, docente di Diritto costituzionale specificamente delegato dal rettore Maria Del Zompo, durante una cerimonia all’Università di Padova, alla presenza di Sinead O’Gorman, direttrice di Scholars at risk Europe.
Da lunedì, l’Ateneo patavino ospita nell’Aula Nievo di Palazzo Bo il convegno internazionale “Knowledges at risk: Universities promoting academic freedom”, in cui vengono approfonditi diversi aspetti della violazione della libertà accademica nel mondo contemporaneo e proposte le testimonianze di alcuni studiosi “at risk” sostenuti da Sar. In risposta agli attacchi sempre più frequenti alle libertà di pensiero, espressione e ricerca contro studiosi nel mondo, le università italiane fanno fronte comune e danno così vita alla sezione italiana della rete internazionale Scholars at risk. Nel mondo Scholars at risk opera da dieci anni e sostiene chi non ha più la possibilità di fare ricerca ed insegnare nel proprio paese a causa di minacce, intimidazioni, arresti e violazioni palesi dei loro diritti fondamentali.
«Nel costituire Sar Italia – si legge nella Dichiarazione costitutiva - le strutture di governance delle università aderenti, le/i docenti, studentesse e studenti e tutto il personale, inviano un forte segnale di solidarietà a studiose e studiosi e istituzioni universitarie che, nel mondo, si trovano in situazioni in cui la libertà academica è ristretta, e le attività di ricerca, insegnamento e formazione represse. Costituendosi in Sar Italia, le università aderenti confidano nella possibilità di dare un contributo concreto alla promozione e alla tutela della libertà accademica, insieme ad altre cinquecento istituzioni in oltre trentanove Paesi del mondo». La costituzione della sezione italiana faciliterà lo scambio di informazioni tra gli Atenei partecipanti, la collaborazione per iniziative specifiche, una maggiore possibilità di rappresentare l’impegno comune nelle sedi istituzionali. Alla firma dell’atto costitutivo, ha fatto seguito la prima Assemblea dei membri di Sar Italia, in cui è stato discusso il piano delle attività per il prossimo biennio. Al momento, aderiscono a Sar Italia (con l’Università di Cagliari, unico Ateneo del sud Italia), la Scuola Normale superiore, l’Istituto universitario europeo, Magna charta observatory, gli Atenei di Bologna, Brescia, Macerata, Milano, Padova, Siena, Torino, Trento, Trieste e Verona.
Nella foto: i rappresentanti presenti a Padova
Commenti