Promuovere il recupero e la redistribuzione delle eccedenze alimentari per solidarietà sociale con la creazione di empori sociali solidali. È la principale finalità dell’avviso “Progetto Alimentis”, rivolto agli Enti locali ed on-line da oggi nelle sezioni Notizie e Bandi del sito internet istituzionale della Regione autonoma della Sardegna
CAGLIARI - Promuovere il recupero e la redistribuzione delle eccedenze alimentari per solidarietà sociale con la creazione di empori sociali solidali. È la principale finalità dell’avviso “Progetto Alimentis”, rivolto agli Enti locali ed on-line da oggi (giovedì) nelle sezioni Notizie e Bandi del sito internet istituzionale della Regione autonoma della Sardegna. L'intervento si inquadra nelle misure, predisposte dall’Assessorato regionale del Lavoro, contro lo stato di povertà ed emarginazione dei soggetti più deboli e rappresenta un modello efficace ed efficiente di distribuzione delle eccedenze alimentari, mediante la costruzione di una rete strutturata di operatori, capace, in prospettiva, di autosostenersi.
Attraverso l’avviso, con scadenza lunedì 18 marzo, alle 12, si intende individuare gli Enti locali che vogliano realizzare “azioni virtuose a favore di soggetti reti territoriali virtuose”, promuovendo la più ampia partecipazione di soggetti economici e del privato sociale: soggetti del terzo settore e del privato sociale, operatori del settore agro-alimentare, comprese le associazioni di categoria, del commercio alimentare, compresi gli esercenti della piccola, media e grande distribuzione alimentare, della ristorazione, della Grocery alimentare (ovvero dei prodotti da supermercato) e dell’enogastronomia. Sono tre le tipologie di attività oggetto dei progetti che verranno selezionati: la donazione, il recupero e la redistribuzione delle eccedenze alimentari a fini di solidarietà sociale; l’attivazione congiunta di iniziative economiche che, muovendosi nell’ambito del settore del cibo, consentano, nel corso di un periodo definito, di sviluppare la capacità di autofinanziamento delle attività sopra indicate; l’attivazione congiunta di percorsi di prossimità e accompagnamento dei soggetti vulnerabili in stato di forte emarginazione e lo sviluppo di opportunità lavorative in questo nuovo ambito, anche attraverso percorsi per la formazione di professionalità specifiche.
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