La corsa contro il tempo delle ultime settimane è servita. La seconda Snai della Sardegna (Strategia nazionale per le aree interne) taglia il traguardo: è chiusa, finanziata con 9milioni di euro ed approvata dal Ministero
NUORO - La corsa contro il tempo delle ultime settimane è servita. La seconda Snai della Sardegna (Strategia nazionale per le aree interne), Gennargentu-Mandrolisai, taglia il traguardo: è chiusa, finanziata con 9milioni di euro ed approvata dal Ministero. Una strategia antispopolamento a doppia guida (e doppio finanziamento) regionale e nazionale, per un progetto che punta a promuovere lo sviluppo locale in modo da garantire agli oltre 14mila cittadini dell'area (in discesa del 14percento tra il 2002 ed il 2016) l'accesso ai servizi essenziali: istruzione, salute, mobilità. Ieri, a Sorgono, è stato firmato l’Accordo di programma quadro fra la Regione autonoma della Sardegna, lo Stato italiano e la Comunità montana Gennargentu-Mandrolisai, l’ultimo sigillo formale e definitivo per rendere operativo il progetto.
Dei 9 milioni, la Regione ne stanzia 5,3, mentre 3,7 li mette il Ministero. Il Comitato tecnico aree interne aveva approvato la Strategia d'area Gennargentu Mandrolisai lunedì, e lo stesso ha fatto subito dopo la Regione con una delibera di Giunta. Obiettivo principale del progetto “Una vita di qualità nel cuore della Sardegna” è dunque quello di arrestare ed invertire il trend demografico negativo del territorio, scommettendo ed investendo prioritariamente sul futuro dei suoi ragazzi, rendendo attraente l'offerta formativa, strettamente connessa a nuove opportunità di lavoro, così da invogliare studenti e famiglie, insegnanti, operatori scolastici e socio-sanitari alla permanenza nel territorio, ma soprattutto andando ad attrarne di nuovi. L'area interna Gennargentu Mandrolisai interpreta ciò che la Snai definisce come “precondizioni per lo sviluppo”, ovvero l'istruzione, la salute e l'accessibilità, come interventi coesivi che rappresentano gli innesti su cui attivare processi innovativi sul sistema produttivo locale, in particolare per lo sviluppo dei settori produttivi principali, per conseguire una nuova competitività territoriale.
Per definire le aree candidabili, sono stati utilizzati tre criteri: Comune non costiero, ad alto rischio di spopolamento e ricadente in aree periferiche o ultraperiferiche. In Sardegna sono stati individuati inizialmente 116 Comuni appartenenti a ventuno Unioni di Comuni o Comunità montane in base a criteri di perifericità e malessere demografico, poi selezionate tredici aree comparate rispetto all'indicatore “Comuni a rischio scomparsa”. Nel 2014, ci sono stati i due Focus group nelle comunità locali delle due aree interne sarde “finaliste” (Alta Marmilla e Barbagia-Mandrolisai). E’ partita per prima la procedura per la Snai Alta Marmilla, chiusa due anni fa e finanziata con 15milioni di euro. L'Unità di missione nazionale (Comitato tecnico aree interne) e la Regione hanno poi individuato l’area barbaricina come secondo prototipo dove far partire la Snai che, in Italia, coinvolge settantadue aree per un totale di mille Comuni.
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