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Stefano Deliperi 4 marzo 2019
L'opinione di Stefano Deliperi
Giù le mani dalle coste sarde


Le elezioni sarde del 24 febbraio 2019 hanno consegnato l’amministrazione regionale alla coalizione di centro-destra del presidente Solinas e, subito, iniziano le manovre politiche per metter mano alla normativa di tutela costiera e al piano paesaggistico regionale (P.P.R.) in particolare. “Ci saranno più aree paesaggistiche territoriali con vincoli diversi a seconda della vocazione”, ha affermato il presidente Solinas in una recente trasmissione televisiva (Monitor, 26 febbraio 2019).

Subito, trasversalmente, vari consiglieri regionali di maggioranza e opposizione si sono affrettati a dar il loro consenso. Va bene che la Lega è azionista di riferimento della nuova maggioranza consiliare, va bene che quell’eminente statista internazionale di Mario Borghezio, leghista di primo piano, voleva vendere l’intera Sardegna per ripianare il debito pubblico, ma le cose non stanno come costoro sembrano volere.

Poche cose, ma chiare. Normative di salvaguardia costiera e piano paesaggistico sono obblighi non derogabili, previsti dalla normativa nazionale (decreto legislativo n. 4272004 e s.m.i.) in attuazione dei principi costituzionali (artt. 9 e 117, comma 2°, lettera s), mentre il piano paesaggistico dev’essere predisposto in collaborazione (c.d. copianificazione) con il Ministero per i beni e attività culturali, come da giurisprudenza costituzionale costante.

Ricordiamo che siamo riusciti a far annullare (1998, 2013) dai Giudici amministrativi i piani territoriali paesistici del 1993, che tutelavano le speculazioni immobiliari e non l’ambiente, abbiamo contribuito ad affossare il tentativo dell’Amministrazione regionale Cappellacci di stravolgere il P.P.R. (2013-2014), abbiamo contribuito a fermare le norme eversive della pianificazione paesaggistica proposte dalla Giunta Pigliaru (2018). Non ci spaventano certo le battaglie per la salvaguardia del territorio sardo e, in particolare, della sua parte più pregiata, le coste. C’è una sensibilità ambientale sempre più forte, trasversale. C’è ancora chi vuol ancora dar fiato alla speculazione immobiliare? Troverà la risposta adeguata. Sappiatelo…

*Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
Commenti
17:35
L’Unione dei Comuni Riviera di Gallura ha deliberato pubblicamente contro ogni forma di speculazione e dichiarato di opporsi, con tutti gli strumenti in possesso, a ogni progetto in tal senso, privilegiando la costituzione delle CER, le comunità energetiche rinnovabili. A deliberare in tal senso, poco più di un mese fa, era stata anche l’Unione dei Comuni Gallura


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