Ieri, le sale di Su Palatu, a Villanova Monteleone, hanno ospitato il convegno “Spopolamento-Quali sinergie per lo sviluppo del territorio”
VILLANOVA MONTELEONE - Prendere coscienza della necessità ed urgenza che le Comunità locali debbano riappropriarsi del ruolo di soggetti artefici e protagonisti del proprio futuro, cioè fare in modo che i meccanismi decisionali sull’utilizzo delle risorse materiali ed immateriali debbano avere origine prioritariamente nei Comuni, piccoli o grandi che siano, ed essere (soltanto successivamente) armonizzate e rese organiche con lo sviluppo complessivo in ambito regionale. Se i cittadini saranno messi nella condizione di vedere realizzate le loro idee ed elaborazioni, allora ci sarà un motivo in più per non abbandonare il proprio territorio, i propri affetti e la Comunità di appartenenza anche a costo di dure rivendicazioni che, se correttamente impostate (vedi questione dei pastori sardi) potranno rivelarsi utili per le future generazioni.
È così che potranno essere tramandate le tradizioni di un luogo ed è così che la Sardegna, facendo rinvigorire le comunità locali, potrà mantenere vivo il proprio patrimonio culturale, spirituale e materiale che da sempre la ha caratterizzata. L’incontro, promosso dall’Ufficio per il Problemi sociali ed il lavoro della Diocesi di Alghero-Bosa, in collaborazione con il Comune di Villanova Monteleone, rientra nel programma di sensibilizzazione al problema dello spopolamento avviato per volontà del vescovo Mauro Morfino con la Giornata di studio svoltasi il 26 novembre 2018 a Padria.
Intenso è stato il dibattito che ne è seguito appena dopo le relazioni del giurista Giovanni Lobrano, del sociologo Alberto Merler e del docente di Estimo ed economia agraria Franco Nuvoli (tutti dell'Università degli studi di Sassari). I lavori, aperti dal sindaco di Villanova Monteleone Quirico Meloni, hanno visto la partecipazione (tra il pubblico) dei primi cittadini di Mara e di Cossoine Salvatore Ligios e Sabrina Sassu. Sullo specifico problema dello spopolamento, sarà costituito un gruppo di lavoro misto tra Ufficio per i Problemi sociali della Diocesi e le Amministrazioni comunali del territorio.
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