La comunità senegalese cittadina ha deciso per opera della sua associazione Yakaar di acquistare della biancheria per i 35 stranieri del carcere. Le parole di Cheikh Dianka, presidente dell'associazione
SASSARI - I detenuti stranieri del carcere di San Sebastiano possono contare sull'aiuto della comunità senegalese di Sassari. Un gesto di solidarietà arriva dall'associazione Yakaar che ha deciso di comprare agli stranieri della casa circondariale biancheria come calze, slip e magliette. Un'idea nata dai rappresentanti dell'associazione, il suo presidente Cheikh Dianka e la Garante dei detenuti Cecilia Sechi dopo aver compiuto un'analisi sui numeri e le esigenze della popolazione straniera dell'istituto penitenziario. «Le condizioni di questi detenuti in carcere sono difficili» ha detto Cecilia Sechi nel corso della conferenza stampa di stamattina a Palazzo Ducale. «Ci sono persone che non hanno la possibilità di ricevere visite e resterebbero sole se mancasse l'ottimo supporto e il lavoro degli educatori».
Un'iniziativa che ha un grande significato perché anche il più piccolo gesto può essere utile in condizioni di solitudine e difficoltà. «Abbiamo pensato di aiutarli, nonostante i nostri problemi vogliamo fargli sentire che non sono soli» ha commentato Cheikh Dianka. «E' solo la prima delle iniziative, cercheremo anche di avere un colloquio con loro per sapere come poterli aiutare».
Attualmente il carcere di San Sebastiano ospita 35 detenuti stranieri, poco più di un quarto della popolazione penitenziaria che oscilla tra i 145 e i 150 detenuti, di cui 13 donne. Tra i detenuti stranieri, 10 sono spagnoli, 4 provengono dalla Nigeria, 2 dalla Romania, e 2 dal Senegal; gli altri arrivano dalla Bulgaria, Bolivia, Germania, Repubblica Dominicana, Algeria, Francia, Gambia, Croazia, Marocco, Sudan, Tunisia, Ucraina e Jugoslavia. Alle otto donne straniere tra cui 2 provenienti dalla Spagna e 2 dalla Bosnia Erzegovina, l'associazione Yakaar ha deciso di regalare delle tute da ginnastica. «Religione e solidarietà camminano di pari passo» ha detto Don Gaetano Galia, cappellano del carcere di San Sebastiano che rivolgendosi al sindaco Gianfranco Ganau ha chiesto di poter risolvere il problema dei giorni di permesso «magari con un appartamento comunale, anche da ristrutturare, che dia la possibilità a questi detenuti di poter contare su un domicilio in quei giorni».
Nella foto: la conferenza stampa alla presenza del sindaco di Sassari Gianfranco Ganau
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