Il consigliere Davide Francesconi chiede chi debba vigilare sul rispetto delle condizioni imposte dal bando per la continuità territoriale vinto dalla società Delcomar
PORTO TORRES – Non c’è pace per il servizio di continuità territoriale tra Porto Torres e l’Asinara. Inizialmente ci fu la nota formale della società Navigazione Libera del Golfo, con cui si diffidava la Regione dall’affidare il servizio elencando una serie di presunte irregolarità. In un secondo momento arrivò l’intervento dell’ex consigliere regionale Massimo Mulas (ex Upc, ora Autonomia popolare) che contestava il ricorso ad hoc con cui il comune in un primo momento, con ancora le due società concorrenti in gara, impugnava il bando con un ricorso al Tar Sardegna per poi rinunciarvi nel momento in cui la gara veniva vinta dalla società Delcomar srl, giustificando tale decisione col fatto che il servizio fornito in precedenza dalla stessa società era da ritenersi soddisfacente.
Questa volta invece la contestazione arriva sotto forma di interrogazione presentata da Davide Francesconi. Il consigliere comunale in quota Autonomia popolare chiede al Sindaco Beniamino Scarpa chi dovrebbe vigilare sul fatto che la società che gestisce la Sara D rispetti o meno le condizioni descritte dal bando di gara e se, tenendo fede a quanto dichiarato al momento dell’assegnazione del servizio, in caso di mancato rispetto, presenterà ricorso al Tar Sardegna. L’interrogazione fa riferimento al mancato rispetto dei tempi di navigazione, che dovrebbero essere di un’ora e un quarto incluse le manovre, che invece solitamente sono di un’ora e mezza, dato confermato proprio dalla stessa Delcomar sul suo sito web.
Inoltre, il bando di gara impone al vincitore, tra i servizi minimi a terra, la dotazione di una biglietteria all’interno del porto, consentendo la vendita dei biglietti a bordo della Sara D solo ed esclusivamente per la tratta da Cala Reale a Porto Torres, ovvero solo per il ritorno. Tale condizione non sarebbe stata rispettata poiché solo da poche settimane è possibile acquistare il biglietto a terra presso l’edicola situata all’angolo tra via Mare e C.so Vittorio Emanuele, che in ogni caso non è da considerarsi come biglietteria. Detto in altre parole, la regione Sardegna, con un milione e mezzo di euro all’anno, paga alla Delcomar anche i costi di gestione per la biglietteria (spese di locazione ed assunzione dei dipendenti necessari) per fornire un servizo che fino ad oggi non ha mai garantito nonostante la presenza all’interno del porto di locali perfettamente adatti allo scopo. In conclusione ci si chiede se si sta vigilando sulla qualità del servizio di continuità con l’Asinara.
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