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Antonio Burruni 25 luglio 2014
Calcio in crisi: l’allarme della 1945 Alghero
La dirigenza giallorossa chiama a raccolta Amministrazione Comunale ed imprenditoria locale per rilanciare il settore e ne approfitta per rispondere alle dichiarazioni di alcuni suoi ex giocatori


ALGHERO - «Il calcio dilettantistico è al capolinea, diverse squadre rischiano di sparire dal panorama sportivo, alcune come si è visto non si sono iscritte al prossimo torneo regionale, prediligendo la valorizzazione dei propri ragazzi nei campionati giovanili, alcune invece vista la crisi hanno paura di farlo. Quel che è certo è che il calcio dilettantistico sta percorrendo un tunnel buio e che al momento sembra senza uscita». Inizia così l’analisi del momento calcistico isolano da parte della dirigenza della 1945 Alghero, che sottolinea come, in casa giallorossa non si muove una foglia e la morsa della crisi economica non lasci presagire nulla di buono.

«Serve liquidità – spiegano - e soprattutto è indispensabile abbassare i costi. E’ una situazione paradossale dove le istituzioni, non solo non aiutano, ma pretendono denari senza restituire i servizi dovuti e quindi si paga per avere impianti fatiscenti, illuminazione mancante (lo scorso anno siamo finiti su tutti i giornali quando in una giornata particolarmente buia l’arbitro chiedendo di accendere l’illuminazione è rimasto sbigottito constatando la mancanza dell’impianto, e mezz’ora della gara si è disputata quasi al buio. Siamo diventati una barzelletta. Alghero è diventata una barzelletta nel mondo del calcio), spogliatoi fuori norma e chi più ne ha più ne metta. Tutti disservizi che producono sanzioni alle società da parte della Figc: insomma paghiamo multe anche per l’incuranza di chi ha il dovere di “fare” visto che “pretende”. Paghiamo e basta. Non ultimo constatare che un’Amministrazione a seguito di una regolare domanda protocollata, anziché rispondere per le vie formali invia un anonimo sms telefonico. Questa è professionalità che paghiamo, questa è la realtà quotidiana con cui si deve avere a che fare. Gli sponsor, anno dopo anno, diminuiscono rispetto al passato e ogni stagione si è costretti a fare i salti mortali per far quadrare i conti. In questo, la 1945 Alghero è stata brava e può vantarsi di essere fra quelle società calcistiche con i conti in regola, nessun debito pregresso; ma è stufa di andare avanti da sola e con i soliti problemi. Nella passata stagione sono volati via migliaia di euro, di cui, almeno la metà, usciti direttamente dai conti correnti personali. Se non cambia qualcosa, anche il futuro dei giallorossi sarà incerto».

«Tutte situazioni che necessitano rivisitazioni, occorre ricostruire un'alleanza per il calcio dilettantistico ripartendo da un serio esame di coscienza, scrostando la patina di ipocrisia che porta a bizzarri cortocircuiti facendo diventare un concetto anacronistico il dilettantismo, al punto che oggi una squadra di Eccellenza vive ritmi economici e di prestazione propri del professionismo. Niente più spese folli – annuncia il sodalizio giallorosso - si punta solo e soprattutto sui giovani, questa è la parola d’ordine della dirigenza della 1945 Alghero. Si cerca la svolta puntando sui ragazzi e su coloro che vivono questo sport da dilettanti, con passione e che hanno fame agonistica. Vogliamo valorizzare i giovani e, soprattutto, portare il nome della città di Alghero in giro per la regione ricordando a tutti che siamo la “Porta d’oro del turismo in Sardegna”. Vogliamo valorizzare Alghero anche attraverso lo sport, perché sport vuol dire anche turismo. Meritocrazia e minutaggio rappresenteranno le componenti basilari del progetto, vogliamo rispolverare il concetto del premio partita ed eventuali bonus legati agli obiettivi personali e di squadra. Il progressivo indebolimento dell’economia in tutti i settori, non solo quello sportivo, produce necessariamente effetti di questo genere, la scelta è inevitabile, anche se a qualcuno appare impopolare, bisogna dimenticarsi gli ingaggi di una volta, i rimborsi spese saranno sempre più contenuti e l’idea di accompagnarli con bonus individuali e di squadra ci sembra la scelta più valida. Gli innesti per rendere la 1945 Alghero competitiva sono stati fatti, ora confidiamo soltanto in una maggiore partecipazione della città, anche qui la dirigenza è sola da diverso tempo e avrebbe bisogno di un aiuto dalle forze imprenditoriali del territorio, ma ripetiamo ancora “niente spese folli”, ancora una volta saranno i giovani a salvare il calcio giallorosso».

In seguito al botta e risposta a mezzo stampa tra dirigenza ed alcuni ex giocatori, la 1945 Alghero vuole fare chiarezza. «Vorremo approfittare di questo spazio per dire giusto due parole, ma proprio due, per difendere l’operato e le scelte della dirigenza della 1945 Alghero, che negli ultimi giorni è stato fatta oggetto di giudizi pesanti, le parole, i “toni”, le espressioni che sono state usate non valutano certo l’operato della società. Per quanto concerne le affermazioni dell’ex allenatore circa il fatto d’aver saputo dalla stampa e non dalla società di non essere stato confermato, occorre fare delle precisazioni per una corretta informazione di chi legge. Premesso che a differenza dei giocatori che nel dilettantismo non sono garantiti contratti ma solo un rimborso spese, per gli allenatori è diverso e ad inizio stagione si concordano le cifre, ciò è stato fatto anche con Fabio Pala, purtroppo non si è raggiunto un accordo che garantisse alla società di poter mantenere l’impegno economico richiesto dall’allenatore. Bisogna gestire il budget rimanendo su quel poco che si ha a disposizione e ci siamo affacciati sul mercato. Il caso Stefano Peana, che biasima la società per aver preteso una sorta di premio di preparazione, volendo poi sottolineare che la verità è una sola cioè la sua. Qual è la verità? La prima senz’altro è che la 1945 Alghero ha preso atto della volontà del ragazzo di volersi accasare con un'altra società accontentandolo. La seconda è che tre anni or sono, la società ha pagato il suo cartellino per poterlo tesserare in giallorosso, sostenendo perciò un costo. La terza è che le vigenti norme federali prevedono il vincolo dei giocatori fino a 25 anni e che quindi la 1945 Alghero non si è avvalsa di tale norma pur di accontentare il ragazzo, svincolando e augurandogli migliori fortune. Detto questo, non si può pretendere da una società che acquista il cartellino di un giocatore per una certa cifra di poter poi cedere quel cartellino gratuitamente. A dirla tutta, nella differenza tra le due operazioni la 1945 Alghero ha subito una perdita economica pur di andare incontro alle esigenze del giocatore le cui qualità, in termini economici valutativi, sono state sicuramente deprezzate da chi lo ha cercato visto il prezzo “low cost” del cartellino. Infine, il capitano che vuole insegnare come si programmano le stagioni sportive e si da alla numerologia, banalizzando il lavoro della dirigenza con le sue affermazioni. Più di tutto l’ex “capitano” ha mortificato l’impegno e il lavoro dei giovani compagni di squadra, quelli che davvero si sono sacrificati per mantenere la categoria, quelli che ancora non conoscono cosa voglia dire “scioperare”, quelli che non hanno mai saltato un allenamento, quei giovani che hanno fatto la differenza anche in termini di responsabilità senza mai scaricarle sugli altri, quelli che hanno sofferto in silenzio, quelli che non potevano stare nel loro stesso spogliatoio. Ciò nonostante, gli rinnoviamo i nostri migliori auguri affinché raggiunga i migliori traguardi. In sintesi, quest’anno i colori giallorossi algheresi festeggeranno 70 anni di storia sportiva (1945-2015), vogliamo riportare l’entusiasmo di quei tempi lontani, quando il calcio era sano e puro divertimento condito da valori. Oggi è finito un ciclo e ne inizia un altro», conclude la dirigenza giallorossa.
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