Con grande successo di pubblico è stata inaugurata mercoledì la rassegna itinerante Cinema delle Terre e del Mare, organizzata dalla Società Umanitaria di Alghero, che ha scelto di iniziare il suo viaggio in compagnia della settima arte con un omaggio alla Sardegna e al suo grande cineasta Fiorenzo Serra
ALGHERO – L’arte, più forte degli agenti atmosferici. Inaspettata la serata inaugurale della rassegna “Cinema delle Terre e del Mare” che ha avuto luogo ieri, mercoledì 30 luglio, ad Alghero, organizzata dalla Società Umanitaria con il patrocinio dell’Assessorato Comunale alla Cultura e il sostegno della Fondazione Meta. Infatti, nonostante il maestrale, nemico di una iniziativa pensata all’aperto, gli organizzatori sono riusciti ad effettuare comunque la prima proiezione prevista, spostandola dal Mirador Giuni Russo agli interni del Complesso di Santa Chiara, allestiti aldilà di ogni aspettativa visto l’improvviso cambio di programma.
Ad accogliere il pubblico accorso numeroso (al punto da spingere l’Umanitaria a realizzare una seconda proiezione alle ore 23), un ricco buffet offerto da Villa Loreto, i vini forniti dalla cantina Rigatteri e, ovviamente, il cinema di Fiorenzo Serra: un grande cineasta isolano ed uno speciale osservatore della Sardegna. I suoi sguardi, quelli rivolti alle tradizioni sarde, alla quotidianità e agli abitanti di un’isola arcaica, hanno così riempito “Isura da filmà”, la pellicola protagonista della prima giornata della rassegna, restituita al pubblico da Marco Antonio Pani, grazie al montaggio di immagini sbiadite, girate negli anni ‘40 dal regista. Immagini neorealistiche, immagini documento; testimonianze di una Sardegna aspra, laboriosa, orgogliosa e identitaria, esistente ormai solo nei ricordi di pochi. Nient’altro che spezzoni di vita quotidiana, catturati da una macchina da presa, spesso fissa e in continuità, custoditi all’interno di una pellicola da 16 millimetri. Rarità sapientemente ricucite e montate insieme, in una sorta di viaggio nel tempo, dalle zone più interne della Sardegna di ieri, alle città. Un tuffo nel passato, tra l’altro suggerito non solo dalle immagini, ma anche simboleggiato da un originale rewind finale.
La Barbagia, Castelsardo, Sassari, Alghero, sono state poi alcune delle realtà restituite alla memoria, colte nella semplicità dei luoghi e delle vite e nella profondità dei sorrisi e degli sguardi. Ad arricchire infine un lavoro già prezioso di per sé, la musica di Paolo Fresu, funzionale a far emergere la poesia insita nello sguardo di Fiorenzo Serra, colui cioè che amava giustamente definirsi un amante del cinema, della poesia e della Sardegna. A proseguire oggi, giovedì 31 luglio, il filone della rassegna itinerante, “Corpo celeste” (anziché “Le meraviglie” come previsto dal programma) di Alice Rohrwacher, regista toscana che incontrerà il pubblico alle 19 presso il Pedramare di Alghero, per poi lasciare spazio all’apericena musicale e alla proiezione del film alle ore 21.30.
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