Code al Sant’Elia nell’ultima partita disputata dal Cagliari contro la Samp: le raccomandazioni del Gos in una nota di replica
CAGLIARI - Il Gruppo Operativo di Sicurezza chiede ai tifosi di rispettare gli orari di ingresso allo stadio. Dopo che i giornali, nell’ultimo weekend, hanno segnalato il formarsi di lunghe code ai tornelli dello stadio Sant’Elia per il match Cagliari-Sampdoria causate, a detta della stampa, dall’insufficienza degli accessi e del personale, il Gos, Gruppo Operativo di Sicurezza (nominato dal Prefetto e coordinato da un dirigente della Questura) vuole sottolineare come si sono svolti i controlli e gli accessi allo stadio.
La normativa di settore spiega che l’ingresso all’impianto sportivo da parte dei tifosi deve avvenire con largo anticipo, due ore prima dell’inizio dell’evento sportivo e sarà la società sportiva organizzatrice che curerà le attività di filtraggio degli spettatori presso i tornelli di accesso con personale qualificato, gli steward. Al momento dell’ingresso poi lo spettatore dovrà esibire il tagliando d’accesso insieme al documento di identità e sottoporsi ai controlli di sicurezza del caso.
Per ciò che riguarda la partita "incriminata", il Gos rende noto che era stato predisposto un numero di steward molto superiore al minimo previsto (posizionati per lo più in curva nord) e che la coda si è effettivamente formata perché, nonostante siano stati aperti gli ingressi con le due solite ore d’anticipo, gli spettatori sono giunti la maggior parte durante gli ultimi 15 minuti utili. I controlli di sicurezza sono stati fatti come previsto dalle normative: da qui il formarsi della fila e oggi, col comunicato stampa diffuso dalla Questura, la richiesta da parte del Gruppo Operativo che i tifosi si presentino agli ingressi con largo anticipo.
Nella foto: il nuovo Sant’Elia
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