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S.I. 31 ottobre 2014
Eni e Matrica, «De Scalzi faccia chiarezza e Cappellacci taccia»
Il senatore del PD attacca l’ex governatore Cappellacci: “incredibile sentir parlare di immobilismo chi col suo torpore ha praticamente distrutto il sistema industriale del nord Sardegna”


SASSARI - «Martedì il nuovo ad di Eni Descalzi sarà in audizione al senato e in quella sede gli chiederò conto delle bonifiche del sito di Porto Torres e degli investimenti che erano affiancati al progetto Matrìca». Così il senatore del Pd Silvio Lai: "devo dire peraltro che si rischia molta confusione nelle responsabilità attribuendo alla chimica verde di Matrìca compiti e impegni che sono solo della multinazionale. Faccio un esempio: se la centrale a biomasse dovesse risultare non più utile al processo industriale di Matrìca occorrerà chiedere conto a Eni su come intenda contribuire al rilancio del sito e quali ulteriori investimenti effettuerà.

«Nel frattempo Eni deve una volta per tutte avviare le bonifiche, non solo in pochi ettari ma in tutta la zona compromessa dalla presenza industriale. Il progetto iniziale presentato pochi giorni fa, non ci convince per niente perché riguarda un sito troppo piccolo, non é certa la qualità del risultato e non ci sono certezze sui tempi della bonifica complessiva. A questo si aggiunge che non é chiaro ne adeguato il coinvolgimento di imprese sarde che pure sono capaci e disponibili, e in ogni caso le ditte che si occuperanno dei lavori devono utilizzare i lavoratori ex sito industriale».

«Ecco perché, - aggiunge il democratico - il presidente della Regione ha giustamente distinto Matrica e Novamont che vanno coraggiosamente avanti con il progetto pilota industriale dalle responsabilità del colosso energetico, altrimenti il rischio é quello che nell'opinione pubblica si attribuisca a Matrica, che deve essere sostenuta, compiti e responsabilità troppo grandi che non gli appartengono. La verità é che la crisi si é così aggravata che probabilmente serve un salto di qualità nella gestione istituzionale nel territorio, a partire dal fatto che attendere i tempi delle bonifiche per rilanciare l'area significa restare ostaggio dei tempi e delle risorse di Eni e che si può optare per una legislazione nazionale innovativa che può dare maggiore snellezza ad un processo di guida dell'area di crisi che con la fine delle province dovrà trovare un altra governance».

«È incredibile - prosegue Lai riferendosi a quanto affermato questa mattina dall’ex presidente della regione Cappellacci - che ci sia chi si permette di parlare di immobilismo dopo cinque anni nei quali il torpore suo e della sua giunta ha messo praticamente in ginocchio tutto il sistema industriale dell’isola e in questo caso del nord Sardegna in particolare. Vogliamo ricordare le promesse e i propositi suoi e del governo “amico” Berlusconi sulla vinyls, giusto per fare un esempio».

«Ma quello che impressiona è anche quel plurale utilizzato da Cappellacci nel parlare del progetto Matrica. Lui e la sua giunta sono stati spettatori passivi, sottoscrittori di un accordo vergognoso corretto in extremis dagli enti locali, e ora ha il coraggio di cercare responsabilità nell’attuale amministrazione regionale. È arrivata l’ora di smetterla con le bugie e le parole al vento, specie da parte di chi ha avuto l’occasione per dimostrare credibilità e invece si è distinto solo per inconcludenza».



Nella foto Silvio Lai
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