I genitori della scuola elementare di Via San Gavino non vogliono le bidelle, perché di etnia rom. Dure le repliche del primo cittadino, che parla di «grave atto di razzismo», mentre la vicepreside sottolinea come «Monserrato sia una comunità accogliente per tutti»
MONSERRATO – Due donne, di etnia rom, sono state assunte per un anno grazie ad un progetto europeo e per questo tempo dovranno lavorare come bidelle della scuola elementare di Via San Gavino, a Monserrato. Come tutte le mamme, dopo aver accompagnato i loro figli a scuola, dovranno recarsi al proprio posto di lavoro, che in questo caso consiste in consegnare circolari, pulire le lavagne e sistemare il materiale scolastico.
Ma un gruppo di genitori di alunni di quella scuola non le vuole. Infatti, una delegazione ha bussato alle porte del sindaco Gianni Argiolas per chiedere spiegazioni sul motivo per il quale le due rom si trovassero lì.
Dura la replica del primo cittadino: «E’ soltanto razzismo. Vasvja Seferovic e Sena Halilovic si trovano qui grazie ad un finanziamento europeo che la “Fondazione Anna Ruggiu” ha ottenuto per i rom. Ne siamo orgogliosi. Monserrato è sempre stata una comunità accogliente per tutti». Stesse dichiarazioni da parte della vicepreside, che si dice indignata per il comportamento di questo gruppo di genitori: «E’ razzismo. Come chiamarlo sennò?»
(Foto simbolo)
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