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A.B. 22 novembre 2014
Piano Casa: Confartigianato scrive all´assessore Erriu
I dubbi di Confartigianato Sardegna sull’effettiva scadenza. «Due giorni in più per presentare le domande?», chiede Giacomo Meloni al delegato della Giunta Pigliaru


CAGLIARI - “Confartigianato Imprese Sardegna” ricorda che mancano sette giorni alla conclusione del Piano Casa della Sardegna, anche se potrebbe esserci un “bonus” di due giorni per presentare le istanze ai Comuni. Non è la tanto auspicata proroga della Legge, ma si tratterebbe solo dell’applicazione di una norma del Codice Civile che farebbe slittare di fatto la scadenza a lunedì 1 dicembre. Infatti, l’ultimo ultimo giorno utile per sfruttare questo Piano Casa cade di sabato e, come tutti sanno, gli Uffici Protocollo dei Comuni, che devono ricevere domande
e progetti, non sono aperti. In questi casi, la legge dice che ogni qualvolta il “dies ad quem” cade in un prefestivo è prorogato di diritto “al primo giorno seguente non festivo”.

«Stiamo ricevendo molte richieste di chiarimento da parte degli operatori del settore, delle imprese e dei cittadini che necessitano di delucidazioni in merito – afferma Giacomo Meloni, della Presidenza Regionale di Confartigianato Imprese Sardegna - per sfruttare fino all’ultimo giorno la possibilità di questo Piano Casa. Abbiamo scritto all’assessore regionale all’Urbanistica Cristiano Erriu – continua Meloni - affinché possa dirimere il dubbio al comparto dell’edilizia e ai cittadini ma soprattutto possa supportare gli Uffici Comunali che stanno ricevendo migliaia di pratiche dagli Uffici Tecnici privati».

Meloni ricorda come più la data di scadenza si avvicina, più gli studi tecnici di geometri ed ingegneri subiscono una vero e proprio “assalto” all’ultimo minuto, ricevendo richieste per pratiche che per smaltirle non basterebbero due anni, con la certezza che tantissimi cittadini
rimarranno fuori. Di riflesso, anche sulle imprese si stanno moltiplicando le occasioni di lavoro sicuro per i prossimi tre-quattro anni. Anche in questo caso, paradossalmente, non ci sarà il tempo di soddisfare tutte le richieste: infatti il lavoro dovrà essere portato a termine, come impone la legge, entro i prossimi diciotto mesi. In conclusione, Giacomo Meloni pone una domanda: «Se il problema dell’accumulo delle pratiche negli uffici tecnici comunali è palese, vista la carenza di personale e l’ingente mole di lavoro, quando potrà essere controllata tutta la documentazione?».
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