Skin ADV
Cagliari Oggi
Notizie    Video   
NOTIZIE
Cagliari Oggi su YouTube Cagliari Oggi su Facebook Cagliari Oggi su Twitter
Cagliari OgginotiziecagliariCronacaCronaca › E’ finita l’era di Buoncammino
M.L.P.C. 23 novembre 2014
E’ finita l’era di Buoncammino
Cagliari dice definitivamente addio al carcere di Buoncammino: la storica casa circondariale di pena sul colle di San Lorenzo questa mattina all’alba ha salutato i 341 detenuti che sono stati trasferiti a Uta


CAGLIARI - Tutto dovrebbe concludersi entro il primo pomeriggio: un enorme dispiegamento delle forze dell'ordine controlla il percorso dei sei autobus della polizia penitenziaria utilizzati per il trasferimento. Viale Buoncammino, nel tratto di fronte al carcere, è stato chiuso al traffico. Ecco un po’ di storia del penitenziario più famoso della città: il carcere fu progettato dall’ingegnere Imeroni alla fine dell’‘800 contemporaneamente a quelli di S. Vittore (Milano) e Le Nuove (Torino) ed all’inizio era una succursale delle Regie Carceri. Fu istituito per accogliere i detenuti del carcere di San Bartolomeo dove si trovavano coloro che praticavano i lavori forzati, mentre quelli che erano ritenuti pericolosi venivano portati nelle torri di San Pancrazio e dell’Elefante. Ovviamente, le condizioni igieniche, specialmente nelle torri, non erano delle migliori perciò i detenuti contraevano la malaria ed in seguito venivano portati in luoghi di montagna o di mare per respirare aria più sana.

Una nota interessante della vita del Regio Carcere è che il primo Direttore, nonché Direttore dei Penitenziari riuniti, fu Domenico De Sica, nonno del famoso attore e regista cinematografico Vittorio De Sica.
Per quanto il carcere si presenti oggi come una magnifica struttura, rimase per lungo tempo un luogo oscuro e tetro, dove le parole "rieducazione e reinserimento" non troveranno spazio se non all'inizio degli anni settanta.

In passato il carcere non si presentava come appare oggi. Nel corso del ‘900 ha subito un'infinità di trasformazioni: tra le tante ristrutturazioni, sono state eliminate le famose bocche di lupo che lasciavano scorgere dall'interno della cella solo una porzione di cielo, isolando così in tutto e per tutto il detenuto dal mondo esterno; si sono poi ampliati alcuni cameroni per dare spazio alle attività culturali e alla scuola. Imponenti mura di cinta imprigionano il carcere, rendendolo un mondo a se stante. La struttura così concepita offre un'altissima garanzia di sicurezza, oggi potenziata dall'avanzata tecnologia messa a disposizione della struttura: nessuno nel corso di questi anni è mai riuscito ad evadere da Buoncammino. Proprio per questa sua durezza, a Cagliari circola ancora oggi la leggenda secondo cui uno dei progettisti, preso dal rimorso per tale opera, si sarebbe suicidato.
Nel corso dei decenni, passando per le due guerre e arrivando ai giorni nostri le condizioni di vita dei detenuti sono notevolmente migliorate: furono istituiti nuovi corsi scolastici, furono ampliate le celle e il reparto docce, si installarono i termosifoni e venne messa l’acqua corrente. Nel 1978 si assiste alla chiusura del carcere dei minori che lasciarono Buoncammino per il nuovo complesso di Quartucciu, esclusivamente adibito alle loro necessità.

Una svolta decisiva per lo stato dei detenuti fu l'emanazione della legge del 26 luglio1975, una normativa proiettata alla rieducazione e al reinserimento nella società del detenuto. Purtroppo a Cagliari non ha potuto ancora oggi trovare completa applicazione in quanto il carcere ottocentesco non permette, per via della mancanza di spazi, l'attività sportiva, la ricreazione ed altre attività culturali per attuare tutte quelle riforme atte a garantire il recupero del condannato. Si spera infatti che il nuovo carcere di Uta, molto più grande di quello di Buoncammino, assolverà a tali compiti. È diviso in settori: potrà ospitare oltre 650 detenuti in celle singole, prevede una zona maschile e femminile, una per i semiliberi, una per i detenuti di alta sicurezza e uno spazio verde.

Negli anni ’80 Scompaiono definitivamente le bocche di lupo e finalmente i detenuti possono godere di una maggiore illuminazione, le celle diventano più arieggiate e migliorano anche le condizioni igieniche.
Dal 1999 il direttore del carcere è il dott. Gianfranco Pala, già direttore della Casa di Reclusione dell'Asinara. Da stamattina all’alba la città di Cagliari dice addio alla struttura penitenziaria: si apre l’era di Uta e a breve Buoncammino si spera potrà godere di nuova vita e sarà fruibile dalla cittadinanza come spazio museale o ricreativo.

Nella foto il carcere di Buoncammino
Commenti
17:08
Una targa in memoria dei cinque appartenenti al Corpo degli Agenti di Custodia, barbaramente trucidati nella notte del 18 novembre 1945, durante una rivolta all’interno della Casa di Reclusione di Alghero nel tentativo di impedire l’evasione di massa dei detenuti


Hosting provider Aruba S.p.A. Via San Clemente, 53 - 24036 Ponte San Pietro (BG) P.IVA 01573850516 - C.F. 04552920482

La testata usufruisce del contributo della Regione Sardegna Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport
Legge regionale 13 aprile 2017 n. 5, art. 8 comma 13

© 2000-2024 Mediatica SRL - Alghero (SS)