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Enrico Muttoni 21 dicembre 2014
L'opinione di Enrico Muttoni
L´Euro vittima sacrificale per celebrare un esorcismo


Si moltiplicano in questi giorni gli attacchi all'Euro, ed i
conseguenti appelli perché venga abbandonato. Nessuno parla in sua difesa, e questa valuta rischia di servire da vittima sacrificale per celebrare un esorcismo: quando le conseguenze della crisi economica mondiale sono ben altre. Ne parlerò io, che non sono un economista, ma un cittadino pensionato ad Alghero. Che c'entra Alghero? C'entra, perché gli algheresi hanno sperimentato direttamente i vantaggi dell'euro. Grazie all'accoppiata con Ryanair, molti di noi sono diventati cittadini europei, e molti europei hanno potuto conoscere la nostra cittá. Un fenomeno che, almeno per quanto ci riguarda, cesserebbe subito col ritorno della lira: il prezzo del carburante ci farebbe ripiombare nel
passato, quando volare era riservato a chi faceva pagare il biglietto ad altri: mi ricordo benissimo del volo aziendale del lunedí tra Alghero e Linate, a due passi da S.Donato Milanese, dove la quasi totalitá dei petrolchimici passeggeri si recava in visita da mamma Eni.

Naturalmente, il ritorno della lira riporterebbe al passato tutti i costi energetici, con la conseguente immediata erosione delle pensioni. In pratica, chi vuole l'uscita dall'euro vuole riavere la libertá di svalutare, stampando carta moneta. E tornerebbero i bei tempi di
quando, da giovani sposi, io e mia moglie comprammo la casa mutuata al tasso al 13,5% (sarebbero arrivati al 20, in breve). Uno stipendio su due andava impiegato cosí, nel continuo rincorrersi tra svalutazione e "contingenza"; essendo quest'ultima un automatismo al rialzo degli stipendi, che favoriva la svalutazione. Chi vuole l'uscita dall'euro, fa una scelta molto, molto miope. E mi meraviglio che due movimenti diversissimi ( forse) come il M5s e la Lega siano accomunati in questa avventura. La meraviglia deriva dalla constatazione che il tasso culturale del M5s é palesemente superiore a quello della Lega, i
cui esponenti non hanno mai brillato né per logica, né per eloquio, né per curricula scolastici e non.

Non dimentichiamo che i leghisti sono responsabili impuniti del disastro delle quote latte, per il quale tutti, nel silenzio mediatico generale, paghiamo multe pesantissime. I pentastellati, cosí selettivi nelle loro alleanze, dovrebbero riflettere su questa strana compagnia. Fare i furbi in lire sarebbe certamente più facile che farlo in euro. Dobbiamo ricordarci che noi italiani siamo per la grande maggioranza proprietari della abitazione. Il ritorno alla lira significherebbe una automatica svalutazione del capitale, per il quale abbiamo lavorato, rendendo la vita facile a chi volesse acquistarlo. In altre parole, anziché tamponare gli effetti della speculazione subita con l'ingresso dell'euro, ne subiremmo una seconda dalla sua uscita. Mi chiedo perché l'antipolitica, che non ha una, ma mille ragioni d'essere, si accanisca contro l'euro. E mi chiedo perché la maggioranza (politica) non lo difenda.

Le risposte a questo quesito sono sconfortanti, e si riassumono nella mancanza di idee valide, di progetti di sviluppo, e nel mancato riconoscimento di leader politici che li portino avanti. Si vive alla giornata, in un Paese da rifondare alla base. Dobbiamo, tutti, comprendere quanto sia potente la droga della demagogia diffusa con i mass media. Ed informarci, anche se costa tempo e fatica. Dopo, bisognerá tornare, tutti, a votare, sorvegliando nel frattempo che la nuova legge elettorale non si materializzi nell'ennesimo imbroglio. Se poi, alla fine, la lira dovesse avere un ritorno trionfale, sarebbe più coerente uscire dall'Unione Europea, e dedicarci ad una sana autarchia, come ai tempi del Duce, che faceva credere agli italiani di essere una potenza mondiale. In effetti, non é falso affermare che tutto quello che allora facevano gli italiani, ora lo fanno i cinesi in Cina.
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