Il giudice respinge le richieste degli abitanti del quartiere: la movida alla Marina non si fermerà. Il Comitato Rumore No Grazie, portavoce dei residenti, chiede ora che il Comune di Cagliari provveda con tempestività e senza ulteriori temporaggiamenti all´adozione del " Piano di risanamento acustico" invocato dall´Arpas
CAGLIARI – Il Tribunale non ferma la movida alla Marina: i residenti, riuniti in un'unica voce nel comitato di quartiere Rumore No Grazie avevano iniziato una guerra legale per chiedere che venisse attuato il Piano comunale contro l'inquinamento acustico del 1994, forte delle rilevazioni fonometriche dell’Arpas (Azienda Regionale per la Protezione dell'Ambiente), condotti per circa tremila ore nella primavera-estate del 2014. Tali rilevamenti hanno evidenziato la drammaticità in cui vivono i residenti delle zone "incriminate" (via Savoia, piazzetta Savoia, via Dettori, scalette di Santa Teresa), tanto che, accertata l'esistenza di un rischio per la salute umana e per l 'ambiente l'Arpas ha considerato «necessario l'adozione di uno specifico piano di risanamento acustico» da parte del Comune di Cagliari.
Il giudice civile Amato respinge le richieste degli abitanti del quartiere: «La scelta di abitare in una zona simile non può in alcun caso tradursi nel diritto di impedire l’esercizio di ogni attività rumorosa e non pare pretendibile ai singoli esercenti un intervento volto a reprimere la condotta di soggetti terzi che possano provocare disturbo della quiete». Insomma, 14 pagine di ordinanza per concludere che gli 11 tra pub e ristoranti chiamati in causa continueranno le loro attività senza nessuna limitazione.
Dal Comitato Rumore No Grazie lo sconcerto: «La decisione del giudice, che per altro ha commesso un grave errore assumendo a riferimento delle proprie valutazioni il Piano comunale contro l'inquinamento acustico del 2009 mai entrato in vigore, lascia inalterato il quadro di drammaticità».
La richiesta degli abitanti è sempre la stessa: che la salute, la quotidianità e i riposi notturni dei residenti vengano rispettati e salvaguardati. «In nome di quella tutela necessaria e urgente chiediamo che il Comune di Cagliari provveda con tempestività e senza ulteriori temporaggiamenti all'adozione del "Piano di risanamento acustico" invocato dall'Arpas per non aggravare ulteriormente lo stato di patologie in cui sono precipitati molti residenti del quartiere Marina: il quartiere sopporta da anni livelli di rumorosità che la legislazione di merito vieta persino nelle aree interamente dedicate alle attività industriali con decibel tra i 60 e 70».
Nella foto piazza San Sepolcro (dal gruppo Facebook Rumore No Grazie)
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