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M.L.P.C. 22 febbraio 2015
Buoncammino
Zedda: “Non abbandoniamolo”
Dalla giornata di studio sul futuro dell’ex carcere cagliaritano arrivano le proposte per far rinascere Buoncammino come polo culturale e scientifico, centro di aggregazione studentesca, albergo. “E’ fondamentale, ha sottolineato il Sindaco Zedda, che non venga abbandonata la struttura e si ragioni in associazione con pubblico e privato”


CAGLIARI – Venerdì 20 febbraio si è tenuta a Cagliari, presso la facoltà di Architettura una giornata di studio sul futuro dell’ex carcere di Buoncammino. Parola d’ordine rinascita per quello che è ormai un vecchio carcere da risvegliare, trasformare reinventare come luogo dell'inclusione, di confronto e di cultura. Un edificio da liberare e far rivivere come luogo collettivo e multifunzionale della città e motore di sviluppo. Durante la giornata di riflessione sul futuro, si spera prossimo, della struttura oltre alla presenza del Sindaco Massimo Zedda e dell'Assessore Paolo Frau, hanno partecipato numerosi interlocutori istituzionali e dei principali attori che sono coinvolti nel processo decisionale sicuramente molto complesso.

Con la dismissione del vecchio penitenziario situato sul colle di San Lorenzo a Cagliari, si infatti è aperto il dibattito tra Comune e Ministero della Giustizia che vedono nel futuro della struttura diverse prospettive di riutilizzo. Il Sindaco Massimo Zedda e l’Amministrazione Comunale vorrebbero poter creare un polo turistico - culturale, in accordo con Regione e Università, vista anche la sua posizione nel cuore della città, a due passi dalle facoltà di Studi Umanistici e Ingegneria, dal polo Giuridico - Economico e dal Palazzo delle Scienze. Ci sarebbe il desiderio di creare spazi per gli studenti e spazi di aggregazione o magari un albergo e attività commerciali, perché non tutto potrà essere fatto dal pubblico.

«E’ fondamentale - ha sottolineato il Primo Cittadino - iniziare immediatamente un ragionamento in tutte le direzioni possibili […], perché non si verifichi la chiusura e l'abbandono dell'edificio, così com'è accaduto per l'ex Ospedale Marino, in attesa di un uso a tempo indeterminato per molte iniziative a carattere sociale e culturale da decidere con il coinvolgimento degli altri soggetti pubblici, ma anche privati».

Da Matteo Lecis Cocco Ortu, consigliere PD, un’analisi sul significato dell’ex penitenziario: «Certo fa riflettere quanto poco ci si sia occupati di questa struttura quando era ancora un carcere, vissuta dai cagliaritani come un buco nero e inaccessibile nel cuore della propria città. La nostra società sta allontanando dalla vista e dal contatto quotidiano quello che viene definito "scarto", al di fuori di una presunte normalità. Il futuro di Buoncammino sarebbe bello che aiutasse ad attenuare questa tendenza all'esclusione e alla cultura dello scarto. Ad ogni modo è importante parlarne, discuterne, trovare i modi per recuperare una struttura che non può rimanere inanimata come un enorme vuoto nel cuore della nostra città».

Nella foto Buoncammino, dal blog La Città Pubblica
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