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M.L.P.C. 2 aprile 2015
Settimana Santa: riti dei quartieri storici di Cagliari
Nel pieno della Settimana Santa procedono i riti portati avanti dalle Arciconfraternite cagliaritane e seguitissimi da cittadini e turisti. Ecco di seguito tutto il calendario delle celebrazioni di Sa Pasca Manna. Domani è il turno dell’Arciconfraternita della Solitudine nella processione del Venerdì Santo


CAGLIARI – Il capoluogo e i Riti della Settimana Santa. È grazie alla celebrazione della Pasqua che a Cagliari si mantiene viva una tradizione secolare che coinvolge i quattro quartieri storici (Castello, Stampace, Marina e Villanova) con le loro chiese. In Sardegna, la festa tradizionale della Pasqua, Sa Pasca Manna, è un evento religioso particolarmente sentito e si articola in una serie di riti, processioni e momenti corali che, facendo rivivere i momenti più significativi della Passione di Cristo, coinvolgono profondamente fedeli e turisti per le forti emozioni che riescono a suscitare.

Tra i momenti più intensi della vita religiosa di Cagliari c'è la Settimana Santa che, mantenendo viva la tradizione e rivelando l'influenza spagnola, si svolge nei quartieri storici e nelle antiche chiese della città. Le Confraternite coinvolte nei riti della Settimana Santa di Cagliari sono l'Arciconfraternita della Solitudine, l'Arciconfraternita del Santissimo Crocefisso e l'Arciconfraternita del Gonfalone sotto l'egida di Sant'Efisio Martire.

A Cagliari le celebrazioni pasquali hanno inizio il venerdì precedente la Domenica delle Palme, quando ha luogo la Processione dei Misteri (Is Misterius), organizzata dall'Arciconfraternita del Santissimo Crocefisso che ha sede nell'Oratorio omonimo sito in piazza San Giacomo. Partendo dall'Oratorio del SS.Crocifisso, i membri dell'Arciconfraternita portano in processione i sette simulacri popolarmente chiamati "Sacri Misteri" (statue lignee del 1750 circa, opera dello scultore Giuseppe Antonio Lonis di Senorbì, la cui bottega era nell'antico quartiere cagliaritano di Stampace) dando così il via al “giro delle sette chiese” durante il quale i simulacri visitano ciascuno una delle sette chiese del centro storico, simbolo delle sette stazioni della Via Crucis, intonando un canto corale a quattro voci tramandato oralmente.

Il Martedì Santo si svolge la processione dei Misteri di Stampace. Anche questi simulacri sono opera del Lonis e sono portati in processione partendo dalla chiesa di San Michele in via Azuni, nel cuore del quartiere storico di Stampace facendo sosta in sette chiese, inclusa la Cattedrale.

Il Mercoledì Santo le consorelle del Santissimo Crocifisso vestono a lutto la statua della Madonna Addolorata (la Vestizione), mentre il Giovedì Santo inchiodano alla croce il simulacro del Cristo (la Crocifissione). Tali riti sono seguiti dall'adorazione del Cristo, mentre le donne portano in chiesa Is Nenneris, il grano fatto germogliare al buio in un piatto affinché assuma un colore verde pallido, simbolo della Morte e della Resurrezione. La medesima cerimonia ha luogo anche nella chiesa di San Giovanni, sede dell'Arciconfraternita della Solitudine.

Oggi, Giovedì Santo, dalla chiesa di Sant'Efisio, sede della confraternita del Gonfalone nel quartiere di Stampace, si avvia la processione delle Sette Chiese in cui la statua di Sant'Efisio listato a lutto (col pennacchio nero) entra nelle diverse chiese.

Domani, Venerdì Santo appuntamento a San Giovanni: qui si svolge l'evento centrale e più seguito delle celebrazioni. Alle ore 13 parte la processione della statua di Gesù Crocefisso, sovrastato da un baldacchino, dalla chiesa di San Giovanni in Villanova diretto alla Cattedrale. Il Cristo è accompagnato in processione anche dalla statua della Madonna Addolorata, con il petto trafitto dalla spada dei sette dolori, accompagnata da due bambini che impersonano San Giovanni e Maria Maddalena. La processione è aperta da due stendardi del XVIII secolo con i simboli della passione: il gallo, i chiodi, la spada, oltre al mantello e ai dadi dei soldati romani. Il corteo segue un preciso rituale, accompagnato da rulli di tamburi e canti tradizionali, fino al momento in cui si raggiunge la Cattedrale e il Crocefisso viene consegnato nelle mani del sagrestano mentre la Vergine è riportata nella chiesa di San Giovanni. La processione è curata dall'Arciconfraternita della Solitudine ed è accompagnata dai solenni canti de Is Cantoris di San Giovanni.

Sempre il Venerdì Santo si svolgono altre due processioni: la prima, organizzata dall'Arciconfraternita del Crocefisso, parte dall'Oratorio omonimo sito in piazza di San Giacomo e arriva alla chiesa di San Lucifero, mentre la seconda, curata dall'Arciconfraternita del Gonfalone parte dalla chiesa di Sant'Efisio e in essa fa ritorno dopo aver attraversato il quartiere Stampace.

II Sabato Santo è caratterizzato dal rito de Su Scravamentu, la deposizione dalla croce del Cristo morto; il Cristo, disteso su una lettiga rivestita di veli e pizzi, sarà poi accompagnato alla Chiesa di San Giovanni durante il pomeriggio.
La mattina della Domenica di Pasqua si celebra S'Incontru (l'incontro), il ricongiungimento delle due processioni con i simulacri della Madonna e del Cristo Risorto: provenienti da direzioni opposte, quando si ritrovano uno di fronte all'altro, i simulacri si salutano con un triplice inchino tra gli applausi della folla e quindi, affiancati, fanno rientro in Chiesa dove sarà celebrata la messa solenne. La gioia del momento si riflette sull'abbigliamento delle statue: il Cristo ha una fascia rossa e oro e l'aureola per simboleggiare l'avvenuta Resurrezione, mentre la Vergine indossa un abito bianco e oro con il mantello azzurro, il velo di pizzo e la corona, e ha tra le mani un mazzo di fiori.

Il Lunedì di Pasqua a Cagliari si svolge una particolare processione votiva dedicata a Sant'Efisio: un'anticipazione della Sagra di maggio in onore del martire patrono della Sardegna. Il corteo guidato dall'Arciconfraternita del Gonfalone accompagna dalla chiesa di Sant'Efisio in Stampace fino alla cattedrale la statua del Santo, scolpita dal Lonis nel Settecento. Il simulacro è vestito con la corazza, un manto rosso e l'elmo decorato da piume di struzzo. Secondo la tradizione il Santo viene portato in processione in ricordo della sua intercessione nel 1793 quando le navi francesi che attaccavano Cagliari vennero portate via dal vento impetuoso.

Nella foto di Antonio Tumminia la processione del venerdì Santo dell’Arciconfraternita della Solitudine
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