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S.A. 13 ottobre 2015
Movimento Omossessuale Sardo rischia di chiudere: appello
Diversi servizi come il counseling e il telefono amico sono stati sospesi. Così come rimangono in stand by i diversi progetti in corso, compresa l´organizzazione dei Queer Party. Questa sera incontro a Sassari


SASSARI - Questa sera, martedì 13 Ottobre, ore 19:30 al CCS Borderline, assemblea strordinaria del Movimento Omosessuale Sardo aperta alle e ai soci e a tutte le persone interessate a partecipare e/o sostenere l'associazione. Unico punto all'ordine del giorno: "Rifondiamo il Mos"
Negli ultimi anni il Mos ha visto diminuire sensibilmente il numero delle e dei suoi attivisti sia per la generale diminuzione della militanza che, in misura ancora maggiore, per l'emigrazione verso l'Italia e il nord Europa.

Dopo 24 anni di attività l'Associazione rischia di chiudere senza alcuna alternativa presente sul territorio. Per questo motivo diversi servizi come il counseling e il telefono amico sono stati sospesi. Così come rimangono in stand by i diversi progetti in corso, compresa l'organizzazione dei Queer Party. «Stiamo attraversando un periodo piuttosto particolare per la vita di gay, lesbiche e trans/transgender: la discussione sulla legge contro l'omofobia è ferma da tempo così come quella sulle Unioni Civili (assente per ora la possibilità di parlare di matrimonio) e la nuova ondata omofobica portata avanti da organizzazioni di fanatici come le Sentinelle in piedi e l'allucinante movimento “no gender” destabilizza quel riconoscimento sociale che abbiamo ottenuto in anni di lotte» dicono dal Movimento.

«In questi 24 anni sono cambiate tante cose e da tempo abbiamo smesso di nasconderci come dimostra la grande partecipazione alle manifestazioni per i diritti e le libertà di tutte e tutti a parttire da gay, lesbiche e trans come Diritti al Cuore e Sardegna Pride. Tuttavia le richieste al nostro telefono amico o al servizio di counseling, i problemi che spesso riscontriamo nelle scuole e la stessa impossibilità a vedere riconosciuti diritti elementari come quello a non essere discriminati o a vivere le nostre relazioni ci regalano una realtà molto diversa dalla gioia e dai colori del Pride. Crediamo che una associazione che garantisca servizi di assistenza e protezione alle persone omo/transessuali, che svolga un'azione di informazione e sensibilizzazione sul territorio, che si batta per il riconoscimento dei diritti fondamentali di tutte e tutti sia quanto mai necessaria» concludono prima di fare un appello alla partecipazione per oggi,
Per questo auspichiamo la massima partecipazione all'assemblea di oggi «prima tappa di un percorso che ci porterà all'assemblea generale di Novembre nella quale verificheremo, insieme, se ci sono le condizioni per la rinascita/rifondazione di un'associazione gay, lesbica, transgender, queer nella nostra città».

Nella foto: il presidente Massimo Mele


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